Definiva i militanti di sinistra 'zecche': il ministro Centinaio diserterà il 25 aprile
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Definiva i militanti di sinistra 'zecche': il ministro Centinaio diserterà il 25 aprile

Il leghista responsabile dell'agricoltura rivendica di non aver mai partecipato a cerimonie per la Liberazione. Ma dà la colpa ai centri sociali

Centinaio e Salvini
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23 Aprile 2019 - 14.43


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C’era un tempo nel quale i grillini lo accusavano. Quando lui, da vice-sindaco di Pavia, giustificava Forza Nuova e parlava dei militanti di sinistra usando il termine “zecche”.
Tant’è che M5s scrisse un dossier dal titolo Centinaiogate.
Ma una volta M5s parlava di cambiamento. Salvo, nel nome della poltrona, accettare Centinaio come ministro e no dire nulla sulla nomina a sottosegretario di un bancarottiere condannato a 1 anno e 8 mesi.
Ma chi è reazionario, reazionario resta. E così il leghista padano che faceva il tifo per l’Etna si è unito alla schiera dei leghisti che disonorano la Costituzione disertando il ricordo della liberazione dell’Italia dai nazi-fascisti e il ritorno della democrazia dopo la criminale dittatura.
Ma, ovviamente, lo fa facendosi scudo dei soliti luoghi comuni largamente ipocriti: “Io ci credo alla festa del 25 aprile, eccome, ma non ho mai partecipato alle celebrazioni, perché non posso permettere a certa gente di contestare e polemizzare. Ci credo assolutamente in questa festa ma, purtroppo, è stata monopolizzata da una parte della politica. Mi riferisco ai centri sociali e all’estrema sinistra…”.
Dichiarazioni rilasciate all’Adnkronos da Gian Marco Centinaio, ministro leghista dell’Agricoltura. “Non ho mai partecipato alle celebrazioni del 25 aprile”, rivela l’esponente del Carroccio, che spiega: ”Io sono coerente: non l’ho fatto quando ero presidente di municipio a Pavia, non l’ho fatto da consigliere comunale, non l’ho fatto da vicesindaco della mia città, non l’ho fatto da senatore e non lo faccio da ministro”.
“Purtroppo – è la bieca scusa di Centinaio – le celebrazioni del 25 aprile sono diventate un momento in cui se tra i partecipanti c’è un esponente di centrodestra, diventa il bersaglio e viene fischiato, come sempre capita da 30 anni a questa parte. A Milano due anni fa hanno contestato la brigata ebraica, e ogni volta, in tutta Italia vengono fischiati sindaci e parlamentari di centrodestra. A Pavia, quest’anno, hanno già annunciato che verrà contestato il rettore dell’Università durante il suo intervento, semplicemente perché ha avuto la disavventura di invitare il ministro Centinaio…”.
Per evitare polemiche – insiste Centinaio – preferisco non andare a nessuna iniziativa. Non mi interessa consentire a certe persone di contestare. Se vogliono celebrare questa data, le celebrazioni se le facciano pure tra di loro, così se la cantano e se la suonano… Ormai il 25 aprile è diventato l’unico giorno dell’anno in cui una parte della politica italiana pensa di avere il diritto di parola e penso ai centri sociali e all’estrema sinistra”.

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