Cartello della vergogna contro un disabile a Carugate: identificato l'autore
Top

Cartello della vergogna contro un disabile a Carugate: identificato l'autore

Dopo la multa per aver parcheggiato nel posto riservato ai portatori di handicap aveva scritto: tu rimani sempre un povero handiccappato

Il cartello di Carugate contro il portatore di handicap
Il cartello di Carugate contro il portatore di handicap
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Agosto 2017 - 10.05


ATF

Un signore. Un galantuomo. Uno che sa cosa siano umanità e rispetto verso i deboli: è stato identificato l’autore del cartello affisso nei giorni scorsi nel parcheggio del centro commerciale Carosello a Carugate, in provincia di Milano: ora la persona verrà con ogni probabilità denunciata per diffamazione aggravata, l’ipotesi di reato per la quale la Procura di Monza ha già aperto un fascicolo contro ignoti. Si sta per chiudere così una vicenda che ha suscitato indignazione e un’infinità di reazioni in giro per il mondo.
Tutto era partito da un post pubblicato su Facebook una settimana fa da Claudio Sala, 46enne di Brugherio: «Quando ho letto il contenuto del cartello non credevo ai miei occhi – ha raccontato –. Mi sembrava impossibile che una persona potesse aver partorito quelle frasi così brutte e offensive». Sala decide di fotografare quelle parole e di diffondere l’immagine sui social. Sul cartello, plastificato e quindi preparato con cura dall’automobilista c’era scritto: «A te handiccappato che ieri hai chiamato i vigili per non fare due metri in più vorrei dirti questo: a me 60 euro non cambiano nulla ma tu rimani sempre un povero handiccappato… sono contento che ti sia capitata questa disgrazia!».
Un cartello ancor più assurdo se pensiamo che in realtà, come confermato dall’assessore al Commercio di Carugate, Francesco Corrias, «la pattuglia non ha ricevuto telefonate, ma il verbale è stato emesso dopo un regolare controllo».
Dai dati dell’auto sanzionata e dalle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza (acquisite anche dalla Questura di Milano) è arrivata la soluzione del caso.

Native

Articoli correlati