È morto, e oggi si sono svolti a Casalmoro (Mantova) i funerali di Irio Azzini, 92 anni. Il suo nome faceva parte della lista dei 622 affiliati a Gladio, l’organizzazione clandestina anticomunista della Nato, svelata nel 1990 da Giulio Andreotti.
Azzini, commerciante con la passione per l’elettrotecnica, in Gladio svolgeva il ruolo di radiotelegrafista. “Ci aveva rivelato il suo segreto il giorno prima che Andreotti rendesse pubblica la lista con i nomi – ricorda don Paolo Azzini, uno dei due figli -. Altro non ci ha mai raccontato se non che aveva la funzione di radiotelegrafista”.
Alle rivelazioni di Andreotti era seguito un lungo periodo di polemiche. Ma “Silendo libertatem servo” (tacendo servo la libertà) era il motto di Gladio: l’attività era segreta.
Azzini era sposato con Marisa da cui aveva avuto due figli, uno è don Paolo Azzini, l’attuale parroco di Poggio Rusco. La sua sfrenata passione per i motori e la radio l’aveva portato a realizzare un vero e proprio laboratorio nella sua abitazione. Nipote del fondatore della storica Cassa rurale di Casalmoro, più volte è stato collegio dei sindaci.