Rapporto Ocse: la scuola italiana è tra le più stressanti al mondo
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Rapporto Ocse: la scuola italiana è tra le più stressanti al mondo

Secondo l'indagine poi un quarto degli adolescenti italiani è dipendente da internet. Questo incide su benessere e rendimento.

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19 Aprile 2017 - 11.21


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L’Osce non ha dubbi: la scuola italiana è davvero troppo stressante e gli adolescenti utilizzano internet in maniera smodata.

Il dato emerge da un rapporto dell’organizzazione sul benessere degli adolescenti e  che ha raccolto le risposte del questionario-studente somministrato in occasione del test Pisa (programme for international student assessment) 2015 sulle competenze in Scienze, Lettura e Matematica.

Secondo gli studiosi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, i nostri giovani sono, in media, meno soddisfatti della loro vita quotidiana di quanto non lo siano i loro coetanei del resto del mondo. E uno su otto lo è davvero poco, visto che su una scala che va da uno a 10 hanno espresso il loro appagamento con un punteggio inferiore o uguale a 4. A incidere sulla scarsa soddisfazione potrebbe essere proprio il rendimento scolastico

La percentuale di quindicenni italiani che dichiara di sentirsi “molto tesi quando studiano”, sfiorando quota 56 punti, è di gran lunga superiore ai valori fisiologici contro una media Ocse che non raggiunge neppure il 37 per cento.

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Ancora più ansiosi gli studenti cinesi (Macao e Taipei), colombiani, tunisini e di Singapore. In primis, è la “paura di prendere un brutto voto” a scatenare l’ansia (nell’85 per cento dei casi per i ragazzini italiani, nel 66 per cento dei casi a livello Ocse). Ma non solo. Perché tre quindicenni italiani su quattro (il 77 per cento) diventano nervosi quando a scuola si trovano al cospetto di un compito che non sanno risolvere. Un atteggiamento che nel resto dei Paesi manifesta solo il 52 per cento degli studenti. Il benessere scolastico passa anche attraverso gli aspetti sociali.

Altro dato che emerge è quello sui rapporti sociale in classe. e in Italia i ragazzini dichiarano di fare amicizia a scuola più facilmente che nelle altre nazioni, lo stesso non può dirsi per gli alunni stranieri, di prima e seconda generazione. Che credono di “piacere agli altri studenti” in misura minore rispetto alla media Ocse. In altre parole, non si sentono molto accettati dai compagni.

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Ma, secondo gli esperti di stanza a Parigi, “il benessere degli studenti è rafforzato da uno stile di vita salutare e dalla qualità del tempo libero. ‘PISA 2015’ contiene informazioni sull’esercizio fisico degli studenti, sulla regolarità dei pasti, e su quanto tempo passano su Internet”. E su questo punto gli adolescenti italiani esagerano davvero: quasi un quarto di loro (il 23,3 per cento, uno dei valori più alti al mondo) dichiara di trascorrere oltre 6 ore al giorno su Internet al di fuori della scuola. Praticamente tutto il pomeriggio e parte della sera. Un’abitudine che oltre a condizionare negativamente le performance in Scienze – gli studenti eccessivamente social rendono meno di coloro che usano in maniera equilibrata le risorse della rete – si trasforma in vera e propria dipendenza: 47 alunni italiani su cento dichiarano infatti di “sentirsi male se non c’è una connessione ad Internet”

 

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