Prete punta la pistola contro Camusso in Tv: io questa me la farei. Fuori
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Prete punta la pistola contro Camusso in Tv: io questa me la farei. Fuori

Il legale: è una casualità che in quel frangente fosse trasmessa l'immagine della Camusso e ribadisce le scuse del parroco

Don Pino Brosio
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6 Marzo 2017 - 10.00


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Un prete che punta una pistola giocattolo verso un televisore sul cui schermo compare il segretario della Cgil Susanna Camusso. E’ la foto – fatta da un amico – comparsa sul profilo social dello stesso sacerdote, don Pino Brosio, parroco di Zungri, piccolo centro del vibonese, accompagnato dalla frase, “Io questa me la farei. Fuori”, e rilanciata sul social da altri utenti. La vicenda – di cui parla la stampa locale – ha portato alle scuse ed alla spiegazione da parte del sacerdote affidate all’avvocato Carmine Pandullo.

Il legale parla di “equivoca vicenda generata dalla pubblicazione di un’immagine goliardica”, e prosegue sostenendo che “preme preliminarmente precisare che è solo per via di una sfortunata casualità che, in quel preciso frangente, fosse trasmessa sullo schermo un’immagine del rispettabilissimo segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso”.

“Posta tale premessa” – ha proseguito il legale – “è opportuno, tuttavia, evidenziare l’assoluto biasimo nei riguardi della propria condotta espresso sotto un duplice profilo da don Giuseppe, il quale, appresa la gravità del gesto di cui si è reso autore, vive in un profondo stato di angoscia dovuta all’enorme interesse, non previsto, suscitato dalla vicenda”.

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“In primo luogo sottovalutando la carica lesiva del gesto alla luce dell’ambito ludico e scherzoso del social network Facebook, ha aggiunto un proprio colorito commento all’immagine, del tutto inopportuno. In secondo luogo, nella misura in cui ha ignorato l’eco mediatica che la suddetta foto avrebbe potuto avere. Sul punto – ha affermato il legale – senza in alcun modo voler giustificare la condotta, è opportuno evidenziare l’animo scherzoso che, in modo risaputo, contraddistingue il parroco, al punto da indurre l’intera comunità dei propri amici e fedeli, in virtù della diretta conoscenza dello stesso e della sua vivace personalità, ad intervenire in difesa della sua assoluta buona fede”.

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