Enrico Letta cerca di compiere una rivoluzione: "Al Pd serve una cura choc"
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Enrico Letta cerca di compiere una rivoluzione: "Al Pd serve una cura choc"

Il segretario dem racconta. "Quando mi hanno chiamato ho detto: scegliete una donna"

Enrico Letta
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31 Marzo 2021 - 07.28


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“La situazione del Partito democratico che ho trovato  – dice -è incrostata di un maschilismo e per romperlo c’è bisogno di gesti forti. Io faccio il rompighiaccio. Dico due cifre per far capire perché c’era bisogno che entrambi i capigruppo fossero donne. La prima linea del Pd finora è stata composta da uomini (il segretario, i ministri, i Presidenti di Regione, i capigruppo). Queste sono le persone che si vedono e che fanno il Pd. Quando io sono arrivato, erano tutti uomini. Undici uomini su undici persone. Quando sono stato raggiunto da varie telefonate a Parigi e mi hanno chiesto di tornare a fare il segretario del Pd, io ho detto: “No, io sto facendo altro, c’è bisogno che scegliate una donna. C’è bisogno che facciate un gesto di rottura”. Alla fine, poi, sono arrivato io, ma mi sono detto: “Undici figure maschili non va bene, bisogna cambiare e intanto mettiamo almeno due donne su undici”. E aggiungo un’altra cifra importante: gli ultimi tre congressi del Pd hanno avuto ciascuno tre candidati alla segreteria. Nove persone, tutti maschi”.
Il segretario dem Enrico Letta parla al Corriere della sera dopo il cambio radicale effettuato nel partito con l’elezione di due capogruppo donne alla Camera e al Senato, con relative polemiche, e l’ascesa di altre donne ai vertici del partito.

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Il segretario del Pd racconta: “In questi giorni ho dovuto combattere contro le critiche di maschi, bianchi, cinquantenni che mi dicevano: “Due donne pur che sia? Vanno scelte in base alle competenze”. Questo è assolutamente giusto. Peccato che nessuno faccia il discorso “due uomini pur che sia”. Quando si tratta di andare su due uomini vai sull’automatico. Naturalmente quello che ho fatto è solo il primo passo″.

Per cui è chiaro che su questa strada Enrico Letta non si fermerà. E a chi contesta le quote rosa, “soluzione brutta”, tanto per cominciare, il segretario dem dice: “Datemi un’alternativa”. 

“Io vorrei che il Paese discutesse di questo. L’Italia è un Paese tutto al maschile. La questione chiave è quella dei vertici. Quando si arriva a competere per una posizione apicale, c’è sempre un uomo. Non è questione soltanto di politica. Tutta l’ironia che si fa sulle quote rosa è tipica del benaltrismo italiano che io non condivido. Io sono per dire: bisogna fare una cosa, non è bella, però è l’unica soluzione? Allora la si fa perché l’obiettivo è quello di far sì che il nostro Paese abbia il 50% di rettori donne, che un giorno il Corriere della Sera sia diretto da una donna, che ci sia la possibilità che anche il prossimo presidente della Repubblica possa essere una donna”.

Per Letta è chiaro che le correnti sono un problema se diventano organizzazioni sclerotiche che finiscono per occupare tutti gli spazi della vita del partito.

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