Profughi, vertice trilaterale
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Profughi, vertice trilaterale

Durante l’edizione di quest’anno del Forum di Alpbach, i presidenti di Austria, Croazia e Slovenia hanno discusso delle strategie più idonee ad arginare la crisi migratoria<br>

Profughi, vertice trilaterale
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redazione Modifica articolo

1 Settembre 2015 - 10.11


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Tema centrale del vertice trilaterale di Alpbach fra i capi di Stato di Austria, Slovenia e Croazia (avviato domenica e destinato a concludersi martedì sera), la feroce crisi migratoria che sta logorando l’Europa può essere arginata ed eventualmente risolta solo intervenendo in modo drastico sulle cause scatenanti, ovvero aiutando i Paesi da cui fuggono la maggior parte di profughi a raggiungere una stabilità economica, politica e sociale. È il messaggio condiviso dai presidenti di Croazia, Slovenia e Austria – rispettivamente Kolinda Grabar-Kitarovic, Borut Pahor e Heinz Fisher – e scandito più volte nel corso dell’edizione di quest’anno del Forum europeo di Alpbach.

“Il drammatico stillicidio di migranti cui stiamo assistendo in questi mesi sarà solo la punta dell’iceberg – assicura la presidente croata – se non interveniamo drasticamente e seriamente per risolvere il problema. Non dimentichiamo, infatti, che milioni di profughi aspettano di entrare in Europa. Per questo non basta discutere esclusivamente del numero di migranti che ogni Stato membro dell’Ue deve accogliere, dato che la crisi può essere arginata solo sostenendo i Paesi da cui provengono i rifugiati nel loro cammino verso la democrazia, la pace e la stabilità. Non c’è altra soluzione: Bruxelles deve dedicare maggiori sforzi per favorire cooperazione e solidarietà”.

“Una soluzione duratura potrà essere raggiunta solo dinanzi a un sostanziale cambiamento nei Paesi da cui fuggono i migranti – ha concordato Pahor -, poiché l’Unione europea non può fermare la guerra da sola. Inoltre, i Paesi europei devono aprire le frontiere e offrire ai rifugiati una vita migliore: non abbiamo il diritto di costruire muri e barriere. Quanto alle quote di migranti da assegnare a ogni Stato dell’Ue, ritengo che questa vadano determinate a livello nazionale e non comunitario: dobbiamo poter decidere da soli”.

“Ormai il tempo scarseggia: bisogna elaborare una strategia efficace per affrontare – ha spiegato il capo di Stato austriaco – una volte per tutte la questione. Il flusso migratorio non smette di crescere e le tragedie continuano insanguinare il Mediterraneo. Basti pensare che nel 2014 l’Austria ha ricevuto 28mila domande di asilo e quest’anno dovrebbe riceverne oltre 80mila. È nostro dovere ospitare i rifugiati e trattarli con dignità”.

(Fonte: Hina)

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