Albania, stretta sui media
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Albania, stretta sui media

Una deputata propone di sanzionare tutti i commenti<br>offensivi che compaiono in rete ma alcuni temono che questo potrebbe rendere ancora più forte l’autocensura dei media

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27 Aprile 2015 - 10.15


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Una proposta di legge presentata al Parlamento albanese dal deputato dell’opposizione ed ex ministro Majlinda Bregu sta suscitando un dibattito molto acceso sulla libertà di espressione nel Paese, già alquanto compromessa dallo scarso livello di giornali e televisioni: l’idea è quella di disciplinare i commenti offensivi dei visitatori di portali “online”, ma a giudizio di alcuni esperti di comunicazione il provvedimento potrebbe innalzare ancora il livello di autocensura nel giornalismo .

Il progetto di legge in apparentemenza è più che condivisibile, poichè mira a porre fine a commenti sprezzanti e offensivi che in Albania sono fin troppo diffusi da parte degli utenti dei portali “online”, e propone che i loro amministratori siano responsabili per qualsiasi violazione.

Il disegno di legge, che è supportato dal “caucus” bipartisan delle donne nell’Assemblea nazionale skipetara, propone di aggiungere un nuovo articolo alle leggi esistenti nonché alcune disposizioni transitorie nel codice civile, che costringeranno gli amministratori di portali “online” a bloccare la pubblicazione di commenti che ” violino l’onore, la personalità e la reputazione di una persona “.

Secondo la norma che si vorrebbe promulgare, l’amministratore del sito sarà ritenuto legalmente responsabile per la pubblicazione di tali commenti e dunque tenuto al risarcimento danni. La legge obbliga inoltre agli amministratori a rimuovere i commenti offensivi subito dopo aver ricevuto una denuncia.

“Il disegno di legge viene proposto in un momento in cui i social media stanno guadagnando terreno e ogni articolo scatena una serie di commenti denigratori e offensivi che vanno oltre qualsiasi norma etica – scrive Bregu nella relazione che accompagna il disegno di legge – la libertà di pensiero e la libertà di parola non possono violare la dignità e la personalità dell’individuo”.

Il disegno di legge fra l’altro si riferisce ad una decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo, conosciuto anche come “Delfi AS vs Estonia.”La Corte di Strasburgo ha ritenuto un portale estone responsabile per i commenti di un utente che si era spinto molto oltre le critiche, tuttavi, il caso è ancora in discussione nella Grande Camera della Corte, e molti avvocati hanno criticato il verdetto precedente.

“Questo disegno di legge si basa su un verdetto che non è ancora definitivo, e dunque sarebbe più ragionevole attendere che i giudici di Strasburgo emettano la loro sentenza definitiva”, obietta per esempio Theo Alexandridis, avvocato specializzato nella difesa dei diritti che lavora con il centro “Res Publica” di Tirana.

Il disegno di legge prevede inoltre di autorizzare l’Agenzia per le telecomunicazioni elettroniche a chiudere qualsiasi portale che non pubblichi i recapiti dell’amministratore “Tale misura nel disegno di legge è estrema e assolutamente sproporzionata – aggiunge Alexandridis – quello dell’auto-censura è un grosso problema nella media albanesi e questo disegno di legge potrebbe peggiorare ancora la situazione”.

Fonte : Ibna

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