Il fratello di Lo Porto, un gelido grazie alle scuse di Obama
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Il fratello di Lo Porto, un gelido grazie alle scuse di Obama

La donna ha avuto la notizia dal telegiornale. Da tre anni e 3 mesi non vedeva il figlio, ma aveva sempre la speranza nel cuore di riabbracciarlo.

Il fratello di Lo Porto, un gelido grazie alle scuse di Obama
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23 Aprile 2015 - 17.22


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Il fratello. “Obama ha chiesto scusa? Grazie”.
E’ stata questa la risposta secca di uno dei fratelli di Giovanni Lo Porto, alle domande dei cronisti che gli chiedevano un commento alle scuse rivolte dal presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, ai familiari degli ostaggi morti nel gennaio scorso in seguito al raid aereo americano al confine tra Afghanistan e Pakistan. La mamma oggi ha chiesto di ‘essere lasciata con il suo dolore’.

La madre. Dolore e sgomento in casa Lo Porto a Palermo dove abita la famiglia del cooperante sequestrato nel 2012 e rimasto ucciso nel corso di un raid americano contro al Qaida nel gennaio scorso, al confine tra Pakistan e Afganistan. Nell’appartamento al piano rialzato del palazzo di via Pecori Giraldi, nel quartiere periferico di Brancaccio, mamma Giusi ha fatto sapere che non vuole parlare con nessuno: “lasciatemi con il mio dolore…”.

Attorno a lei è un un via vai di persone, amici, parenti, molti dei quali restano in attesa nell’androne. “Conosco Giusi da 38 anni – dice un’amica di famiglia, Rosa Lo Nardo – per me e’ come una sorella. Ha avuto la notizia dal telegiornale. E’ distrutta non vuole parlare con nessuno. Da tre anni e 3 mesi non vedeva il figlio, ma aveva sempre la speranza nel cuore di riabbracciarlo”.

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