Giovane sacerdote, malato terminale, celebra la sua prima messa
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Giovane sacerdote, malato terminale, celebra la sua prima messa

Salvatore Mellone, ha ricevuto nei giorni scorsi la telefonata del Papa: è per tutti noi un modello e un maestro. E mi dà forza.

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17 Aprile 2015 - 15.19


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«Ho veramente una grande serenità, una grande pace, che mi permette di abbracciare un po’ tutti e di farmi vivere una condizione, posso dirlo con molta umiltà, di beatitudine e di vera gioia». Con queste parole, rivolte a Radio Vaticana, don Salvatore Mellone, 38 anni, pugliese di Barletta, affetto da un male incurabile ora allo stadio terminale, saluta la sua ordinazione a sacerdote, avvenuta ieri, e la prima messa celebrata questa mattina dalla sua abitazione, dopo che nei giorni scorsi lo aveva chiamato al telefono Papa Francesco.

«Ho una grande gioia da sempre, ma in modo particolare in questi giorni la mia gioia sta aumentando ancora di più – afferma don Salvatore – Si sente molto il senso della responsabilità perché comunque il ministero presbiterale ci chiama ad essere testimoni veri di Cristo, ma comunque questa testimonianza fin quando c’è la gioia, fin quando c’è questa grande carica di misericordia che ti arriva da Dio, ti fa stare bene. Senza questo amore caritatevole, anche la stessa vita terrena, anche la sofferenza stessa, non avrebbero senso». Spiega Mellone: «Man mano che si va avanti proprio nell’affrontare la malattia, ti accorgi che comunque, nonostante la difficoltà, puoi andare avanti, nonostante la difficoltà c’è la speranza, c’è la bellezza di Dio. Papa Francesco – sottolinea – è per tutti noi un modello e un maestro. E mi dà forza, come la vicinanza di tante persone che si uniscono nella preghiera».

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