Mafia Capitale, Pecoraro: a Buzzi ho detto no su Castelnuovo di Porto
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Mafia Capitale, Pecoraro: a Buzzi ho detto no su Castelnuovo di Porto

Il prefetto: "Buzzi voleva far alloggiare 400 immigrati in cento appartamenti della sua cooperativa. Ho risposto negativamente, non c'erano forze dell'ordine sufficienti".

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22 Dicembre 2014 - 15.19


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di C.B.

C’è la difesa del proprio lavoro. E quello dell’ufficio immigrazione. Il prefetto Giuseppe Pecoraro vuole mettere i puntini sulle “i”. Sul tavolo gli articoli usciti sulla stampa dove compare quella lettera in cui c’è il via libera “alla convenzione con la cooperativa di Salvatore Buzzi” per l’arrivo dei profughi a Castelnuovo di Porto.

La conferenza stampa organizzata a Palazzo Valentini scivola via tra date e precisazioni. Pecoraro ricorda di aver incontrato Buzzi “su richiesta di Gianni Letta. Non sapevo chi fosse ma gli ho riferito che era impossibile aumentare il numero di migranti a Castelnuovo di Porto”. La richiesta di Buzzi, considerato dagli inquirenti il braccio imprenditoriale di Massimo Carminati, era una: far alloggiare quattrocento immigrati in cento appartamenti della cooperativa. “Non c’erano forze dell’ordine sufficienti, non potevo accettare la proposta” commenta Pecoraro.

Solidarietà a Pecoraro arriva dal senatore Francesco Giro (Forza Italia): “Basta polemiche, la città di Roma merita ben altro. Il prefetto Pecoraro è vittima di questa foga polemica e gioco al massacro che ho sempre considerato irresponsabile e nocivo per Roma. Ieri il linciaggio mediatico del sindaco, oggi l’assalto al prefetto. E domani? A cosa serve tutto questo? Piuttosto lasciamo lavorare la magistratura – conclude – che deve andare fino in fondo e fare chiarezza su un sistema del malaffare e della corruzione che sembra assai diffuso e avere radici lontane visto che la lega delle cooperative della quale Buzzi era un socio e dirigente importante vinceva la stragrande maggioranza degli appalti anche prima del sindaco Alemanno”.

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