Dove lo Stato non interviene ci pensano le associazioni di volontariato
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Dove lo Stato non interviene ci pensano le associazioni di volontariato

L'intervista di Desiré Sara Serventi ad Angelo Vargiu, addetto stampa e coordinatore della provincia di Cagliari per la colletta alimentare.

Dove lo Stato non interviene ci pensano le associazioni di volontariato
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11 Dicembre 2014 - 19.09


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di Desiré Sara Serventi

Dove lo Stato non interviene ci pensano le Associazioni di volontariato. Questo è quello che puntualmente avviene da tanti anni con la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, un’iniziativa del Banco Alimentare. Gli italiani durante la Colletta dimostrano la loro generosità anche quando i soldi non sono sufficienti neanche per soddisfare i propri bisogni, però si fa quel che si può e se questo vuol dire rinunciare a qualcosa per chi non ha da mangiare, allora si fa volentieri. Abbiamo intervistato Angelo Vargiu, addetto stampa e coordinatore della provincia di Cagliari per quanto concerne la colletta alimentare.

Ci spiega in che cosa consiste la colletta alimentare e dove si svolge?

La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare è un’iniziativa che il Banco Alimentare realizza ogni ultimo sabato di novembre in Italia per raccogliere alimenti che poi saranno ridistribuiti alle persone bisognose che le Associazioni aderenti al Banco assistono. La raccolta avviene nei market che hanno aderito all’iniziativa e che consentono ai volontari del Banco di presenziare all’interno del supermercato. I volontari sensibilizzano le persone che vanno a fare la spesa a comprare alimenti da donare al Banco.

Quali sono i prodotti più gettonati?

Le persone hanno donato in maggioranza pasta riso olio e pelati.

Secondo le vostre stime le famiglie bisognose sono un trend in aumento?

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Sicuramente il dato delle famiglie in stato di bisogno cresce di anno in anno. Questa crescita è certamente dovuta alla profonda crisi economica che stiamo attraversando in particolare in Sardegna. La chiusura di molte attività produttive, la riduzione degli ammortizzatori sociali la crisi della famiglia sono i fattori determinanti dell’aumento delle persone che ogni giorno si rivolgono alle associazioni di solidarietà per essere sostenuti nel loro bisogno primario del cibo.

Quali sono i prodotti che voi chiedete il giorno della raccolta?

Si richiedono prodotti non deperibili e di prima necessità quali legumi pelati olio pasta riso carne in scatola tonno in scatola alimenti per l’infanzia, etc. Il fatto che siano prodotti non deperibili e a lunga scadenza, è legato al fatto che essi possono essere stoccati nei magazzini del Banco per un periodo ampio e ridistribuiti nei mesi successivi.

I sardi hanno dimostrato generosità?

E’ commovente rilevare come maggiore sia il bisogno, maggiore sia stata la solidarietà che i sardi hanno manifestato. Nonostante le difficoltà economiche stiano indubbiamente toccando moltissime famiglie sarde, poche persone, incontrate durante la Colletta, si sono tirate indietro davanti alla possibilità di donare anche un solo pacco di pasta, coscienti che anche quel piccolo dono serviva a rendere la giornata di un sardo migliore.

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Quanti volontari si mettono all’opera durante la Colletta?

Un dato particolarmente significativo, in rapporto alla volontà di essere utili agli altri più sfortunati, è quello legato al numero di volontari che si sono resi disponibili a presenziare davanti ai market per favorire la miglior riuscita della giornata. In Sardegna in quasi 250 market distribuiti in moltissime città e paesi dell’isola, circa 2500 persone hanno messo a disposizione alcune ore e molti tutta la giornata per favorire la raccolta. Era una giornata non lavorativa e dopo una settimana di lavoro queste persone potevano utilizzare quelle ore in maniera diversa, invece hanno voluto donare il loro impegno per essere utili ai più bisognosi.

Come è stata la raccolta, rispetto agli anni precedenti?

Il pensiero iniziale nei mesi precedenti durante l’organizzazione della giornata, era che la crisi avrebbe potuto incidere nelle donazioni. Il risultato invece è stato stupefacente perché ci ha fatto registrare un più 4% a livello regionale rispetto all’anno scorso. In particolare in provincia di Cagliari abbiamo registrato il dato più significativo di un più 23% rispetto alla raccolta precedente.

I prodotti raccolti a chi vengono distribuiti?

Vengono distribuiti a famiglie e singole persone che hanno un supporto continuo con le Associazioni aderenti al Banco. Le Associazioni sono circa 300 in tutta la Sardegna e seguono con continuazione, tutto l’anno circa 40000 persone. Questo numero cresce di anno in anno.

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Tirando le somme siete soddisfatti di questa raccolta?

Siamo pienamente soddisfatti della raccolta di quest’anno e non solo per il risultato delle tonnellate di cibo raccolte. La più grande soddisfazione è stata nel constatare il grande valore della solidarietà che i sardi sanno sempre mettere in campo quando il bisogno è più alto. Questo non può essere un alibi per le persone che hanno responsabilità istituzionali. Essi sono chiamati a guardare a questo forte movimento di popolo come a un segnale forte del bisogno di azioni politiche e amministrative che sappiano affrontare la grave crisi che sappiano soccorrere meglio i bisognosi che sappiano dare una concreta speranza alle famiglie. I sardi che si sono mobilitati durante la giornata della Colletta Alimentare l’hanno fatto perché hanno ancora una speranza per un domani migliore. Ora tocca ai nostri amministratori pubblici non deludere queste aspettative.

Ci si auspica che il messaggio arrivi a chi di dovere e si rendano conto della situazione di miseria che il paese sta attraversando e sarebbe utile che alle parole lo Stato aggiungesse i fatti.

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