Cucchi, parla Jovanotti: le istituzioni non devono essere una tombola
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Cucchi, parla Jovanotti: le istituzioni non devono essere una tombola

Anche Jovanotti ha detto la sua, sulla sua pagina di Facebook, riguardo la sentenza del caso Cucchi.

Stefano Cucchi
Stefano Cucchi
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3 Novembre 2014 - 16.15


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«La vita è una tombola ma le Istituzioni dello Stato non possono esserlo, non devono esserlo mai»: così Lorenzo Jovanotti sulla sua pagina Facebook ha commentato la sentenza del caso Cucchi, spiegando che «quando la Polizia prende in consegna un cittadino disarmato, lo arresta, in base al diritto democratico quella persona deve potersi sentire totalmente al sicuro anche nel caso più estremo, anche se fosse il peggiore dei fuorilegge».

«È una cosa ovvia, la cosa più ovvia, la base stessa di una democrazia. Tocchi questa cosa e salta tutto per aria». «Se per qualsiasi ragione mi ferma la polizia e io ho paura vuol dire che – ha scritto l’artista – sono in un altro paese, uno di quelli dove spariscono le persone, uno di quelli dove se al bar fai una domanda sul governo cambiano discorso e si mettono a parlare del tempo, quei paesi dove c’è un solo telegiornale, non so se avete presente. L’Italia non è uno di quei paesi, ormai rari, per fortuna, per questo i casi come quello di Stefano Cucchi spezzano il cuore e fanno paura, perchè sono squarci che si aprono verso l’inferno vero, quello della violenza protetta da una divisa o da un camice».

La famiglia Cucchi – ha concluso Jovanotti – «andrà avanti a cercare la verità, perchè è giusto, ci vuole coraggio e il loro coraggio va sostenuto, e spero proprio che tutta l’Italia sarà al suo fianco, prima di tutto l’Italia delle istituzioni, senza farne una ragione per dividersi anche sul più fondamentale dei principi della democrazia».

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