Expo in mano alle cosche: 13 arresti
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Expo in mano alle cosche: 13 arresti

I Carabinieri hanno eseguito in Lombardia e Calabria 13 arresti, su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Milano.

L'ombra della mafia sull'Expo di Milano
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28 Ottobre 2014 - 09.26


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Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Como, Monza-Brianza, Vibo Valentia e Reggio Calabria. I 13 indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di beni, reimpiego di denaro di provenienza illecita, abuso d’ufficio, favoreggiamento, minacce e danneggiamento mediante incendio. L’indagine è diretta dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini.

Al centro delle indagini del Ros dei Carabinieri due gruppi della ‘ndrangheta radicati nel Comasco, con infiltrazioni nel tessuto economico lombardo. Accertati, secondo le indagini, gli interessi delle cosche in speculazioni immobiliari e in subappalti di grandi opere connesse ad Expo 2015. I particolari dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa alle 11 negli uffici della Procura della Repubblica di Milano.

Gli arrestati nell’operazione portata a termine dai carabinieri, secondo quanto si è saputo, avevano contatti con esponenti del mondo politico, istituzionale, imprenditoriale e bancario da cui ottenevano vantaggi, notizie riservate e finanziamenti. In particolare avevano rapporti con un agente di polizia penitenziaria, un funzionario dell’Agenzia delle Entrate, un imprenditore immobiliare, attivo anche nel mondo bancario e con dei consiglieri comunali di comuni nel Milanese.

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