«Se ci tolgono la casa, perderemo anche i figli e sarà tutta colpa di un cavillo burocratico». A parlare è Stefano Barli, l’uomo che nella primavera scorsa è salito per due volte sul Battistero di Pistoia per protestare contro il provvedimento del tribunale dei minori di Firenze, che il 2 aprile scorso gli ha tolto i figli di 7 e 4 anni a seguito di un rapporto dei servizi sociali di Pistoia.
I figli sono stati affidati ad una struttura in attesa che i genitori, Stefano e Catiuscia, completino un percorso di «genitorialità» con psicologi ed educatori, ormai quasi terminato. Ma un’altra tegola rischia di abbattersi sulla coppia pistoiese. Il Comune di Pistoia, infatti, ha fissato per oggi l’esecuzione dello sfratto esecutivo dall’alloggio popolare occupato dai Barli.
«Quando pochi mesi fa è morta mia madre – dice Stefano Barli – non abbiamo presentato la domanda di subentro nel contratto di affitto, che era a suo nome, e ora il Comune ci ha intimato di lasciare l’alloggio, proponendoci una soluzione alternativa, ma a 350 euro al mese, cifra che però non possiamo pagare. A questo punto siamo disperati e chiediamo al Comune di sospendere l’esecuzione dello sfratto, altrimenti rischiamo di perdere definitivamente i nostri bambini».