Sbarchi in Sicilia: mancano vestiti e scarpe per i migranti
Top

Sbarchi in Sicilia: mancano vestiti e scarpe per i migranti

Sono 235 le persone arrivate questa mattina alle 6 al porto di Palermo. Don Sergio Mattaliano, direttore della Caritas: Continuiamo ad accogliere, anche se i centri sono pieni.

Sbarchi in Sicilia: mancano vestiti e scarpe per i migranti
Preroll

Desk2 Modifica articolo

2 Luglio 2014 - 13.49


ATF

Sono 235 i migranti soccorsi nel Canale di Sicilia, arrivati questa mattina alle 6 al porto di Palermo, a bordo della nave mercantile Mare Atlantic. Tra di loro anche 25 donne, una delle quali incinta, e quattro minori. I migranti vengono da Eritrea, Pakistan, Bangladesh, Gambia e Sudan. A causa delle dimensioni della nave mercantile, si è preferito procedere attraverso il trasbordo in mare in piccoli gruppi da trenta.

I migranti sono stati quindi trasportati a terra con piccole motovedette della guardia costiera. La Mare Atlantic era prima giunta a Trapani, dove non ha potuto entrare nel porto a causa delle pessime condizioni meteo-marine, ed è stata così dirottata a Palermo. Sulla banchina le operazioni di accoglienza dei profughi sono state coordinate dalla prefettura di Palermo.

Al molo palermitano si sono attivati i sanitari dell’Asp 6, i volontari della Croce Rossa e Caritas e gli operatori dell’ufficio attività sociali del comune, che prenderanno in carico i quattro minori.
A prendere in carico tutti gli altri migranti è ancora una volta la Caritas di Palermo, la quale anche se ha ancora i centri pieni dei migranti arrivati lo scorso 15 giugno, non ha chiuso le porte all’accoglienza.
I migranti, infatti, saranno distribuiti per lo più nelle strutture della Caritas che hanno già accolto oltre 500 persone giunte in città con lo sbarco di due settimane fa.

Leggi anche:  Ciad al voto: il favorito generale-presidente Déby guarda a Putin

In particolare, 160 saranno sistemati in un ex scuola dell’arcidiocesi a Villaggio Ruffini, 25 al centro San Carlo a piazza Rivoluzione e nella parrocchia di San Giovanni Maria Vienney a Falsomiele. Si attende anche il via libera per un altro bene confiscato ad Altavilla Milicia, dove molto probabilmente verranno portate le donne. Nelle chiesa di San Giovanni Maria Vianney di Falsomiele dove, ad attivarsi sono oltre quaranta volontari sostenuti anche dagli scout, ci sono ancora 177 migranti arrivati lo scorso 15 giugno.

L’assistenza è affidata soltanto ai volontari che cercano di rispondere alle esigenze specifiche ma cominciano a mancare gli indumenti e la biancheria. Quella che doveva infatti essere un’accoglienza temporanea si sta ulteriormente prolungando. La stessa cosa si può dire per i migranti accolti nella chiesa di San Gaetano di Brancaccio.

“In questo modo la gestione diventa molto difficile – dicono i volontari -. Facciamo quello che possiamo, li facciamo mangiare e li accudiamo ma le scorte stanno per finire. Contiamo almeno nel trasferimento di alcuni di loro in altre parti d’Italia nei prossimi giorni altrimenti arriviamo al collasso. In ogni caso, non li possiamo abbandonare e finché sono qui faremo il possibile ”.

Leggi anche:  Migranti, 50mila spariti in Europa negli ultimi 3 anni: in Italia sono 23mila i minorenni scomparsi nel nulla

I volontari e gli operatori guidati dal direttore della Caritas, don Sergio Mattaliano, lanciano in queste ore un appello nazionale affinché si raccolgano beni di prima necessità come scarpe e vestiti, ma anche contributi economici per fare fronte all’emergenza.

“Continuiamo ad accogliere chi ha bisogno – afferma don Sergio Mattaliano – nonostante i nostri centri siano già pieni, comprese le due chiese di Brancaccio e Falsomiele. Confidiamo nella generosità di tutti coloro vogliano, in questi momenti così delicati, darci una mano: un aiuto che, può essere, oltre che economico e materiale, anche di forza lavoro. Naturalmente siamo consapevoli che questo tipo di accoglienza non deve essere la regola perché stiamo lavorando in assoluta emergenza, senza avere però alcuna intenzione di tirarci indietro. Vanno comunque adottate e studiate altre misure oltre a Mare Nostrum”.

Si può donare attraverso il numero di conto corrente postale: Caritas Diocesana di Palermo Piazza Santa Chiara, 10 – 90134 Palermo c.c.p. 11297900 oppure c/c bancario Intesa S. Paolo – AG.N.8 via E. Restivo, 85 – 90041 Palermo codice Iban n. IT68G0306904623100000000961 Specificando nella causale: sbarchi immigrati 2014. Chi volesse invece dare un aiuto materiale, scegliendo di donare abiti, vestiti, scarpe o generi alimentari, potrà farlo rivolgendosi direttamente al Centro Agàpe, in piazza Santa Chiara, n°10 oppure telefonando al numero 091327986. (set)

Native

Articoli correlati