Corruzione: arrestati a Roma funzionari Enac e un imprenditore
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Corruzione: arrestati a Roma funzionari Enac e un imprenditore

Contestati anche i reati di turbata libertà degli incanti, falso e frode nelle pubbliche forniture.

Corruzione: arrestati a Roma funzionari Enac e un imprenditore
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7 Aprile 2014 - 10.39


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Associazione per delinquere finalizzata ai reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e frode nelle pubbliche forniture. Le manette si sono strette attorno ai polsi di alcuni funzionari pubblici dell’Enac e di un imprenditore. Gli arresti sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato, in collaborazione con quella di Frontiera dell’Aeroporto di Ciampino. Complessivamente le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Roma sono sei. Gli arresti sono stati eseguiti alle prime luci dell’alba nell’ambito di un’attività investigativa nei confronti dell’ex direttore dello scalo di Ciampino, funzionari dell’Enac e un imprenditore. Per alcuni anni hanno alterato le procedure di gare indette da Enac, gonfiando in modo fraudolento i costi dei lavori eseguiti e assicurandosi indebiti profitti da dividere assieme ai funzionari pubblici infedeli come prezzo della loro corruzione.

È questa la principale accusa, contestata dal pm Mario Palazzi e recepita dal gip Maurizio Caivano, costata questa mattina il carcere al funzionario Enac, Sergio Legnante, già direttore dell’aeroporto di Ciampino (competente pure per le basi di Roma Urbe, Aquino, Viterbo e Rieti), all’imprenditore Massimiliano Mantovano, amministratore della società Mgm spa ma anche “dominus” delle società Mast srl, 2T Appalti, Fama srl, Global Project srl, Resine Industriali srl, Edil Moter slr e all’ingegnere Alfonso Mele, in servizio presso la Direzione centrale dell’Ente nazionale dell’aviazione civile.

Gli indagati sono accusati di aver costituito un’organizzazione criminale che, tra il 2009 e l’inizio del 2014, ha fatto in modo che tutti i lavori eseguiti presso gli aeroporti minori del Lazio, in particolare presso quello di Roma-Urbe, fossero illegittimamente assegnati alle società riconducibili a un imprenditore, capo dell’organizzazione criminale. Le indagini hanno consentito di rilevare che alcuni lavori assegnati non sono stati eseguiti affatto oppure sono stati eseguiti parzialmente o in difformità dai relativi capitolati tecnici.

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