Falsi certificati di residenza a cinesi: 11 arresti a Prato
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Falsi certificati di residenza a cinesi: 11 arresti a Prato

Dopo la tragedia nella fabbrica-dormitorio e le polemiche di questi giorni, nuova operazione delle Fiamme Gialle: documenti contraffatti pagati da 600 a 1500 euro a persona.

Falsi certificati di residenza a cinesi: 11 arresti a Prato
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5 Dicembre 2013 - 09.40


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La guardia di finanza ha eseguito 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di appartenenti a una presunta associazione a delinquere che, a Prato, favoriva il rilascio di falsi certificati di residenza a immigrati di origine cinese. Tra gli arrestati c’è anche un funzionario del Comune. Per ottenere i documenti contraffatti sarebbero state pagate tangenti che variavano tra i 600 e i 1500 euro a persona.

L’organizzazione era composta da italiani e cinesi e al suo interno c’era anche un dipendente del Comune di Prato addetto alle certificazioni di residenza. Proprio grazie alla sua complicità si riuscivano a ottenere illecitamente, in cambio di denaro ed altre utilità, le iscrizioni all’anagrafe di cittadini cinesi che non ne avevano i requisiti ed erano entrati in Italia illegalmente.

Secondo quanto si apprende, dalle indagini sarebbe emerso che almeno 300 cittadini cinesi hanno usufruito dell’associazione per avere i documenti. I soldi sarebbero finiti ad alcuni loro connazionali che, dopo aver requisito i passaporti agli immigrati, giravano parte del compenso ai loro soci italiani. In otto mesi l’organizzazione avrebbe guadagnato tra i 180mila e i 450mila euro. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del tribunale di Prato.

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