Stamina è una truffa: chiesta un'indagine parlamentare
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Stamina è una truffa: chiesta un'indagine parlamentare

L'associazione Coscioni ritiene che dietro il trattamento Stamina si celi una truffa scientifica che danneggia i pazienti. E chiede al Parlamento di appurarlo

Stamina è una truffa: chiesta un'indagine parlamentare
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14 Ottobre 2013 - 14.06


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“Una Commissione di inchiesta parlamentare per stabilire le responsabilità” nel caso Stamina. Lo chiedono al Parlamento Filomena Gallo e Michele De Luca, rispettivamente segretario e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. L’iniziativa si aggiunge alla proposta di Elena Cattaneo, scienziata dell’università degli Studi di Milano e senatrice a vita, di “una indagine conoscitiva, propedeutica ad una eventuale Commissione di inchiesta parlamentare”.
Sotto la lente dovrebbe l’iter ministeriale che ha consentito al cosiddetto metodo Vannoni di ottenere, con il governo Monti, l’autorizzazione alla sperimentazione. Pochi giorni fa, il ministro della Sanità Lorenzin ha vietato la sperimentazione sulla base dell’indagine condotta dagli esperti da lei stessa nominati. I quali sono giunti alla conclusione che quello descritto da Vannoni come protocollo terapeutico in realtà è solo un trattamento a base di staminali che non ha alcun fondamento scientifico. Confermando implicitamente la veridicità delle segnalazioni giunte al Governo italiano dalla comunità scientifica nazionale e internazionale.


Questa vicenda, spiegano Gallo e De Luca, “ha prodotto rischi e abusi per i pazienti nonché potenziali danni economici per il Servizio sanitario nazionale, ed esposto il Paese ad una grave violazione di norme internazionali e nazionali”. Una serie di clamorosi passi falsi che rischiano di “creare un pericoloso precedente che potrebbe avere gravissime ripercussioni sull’intero campo delle terapie avanzate a base di cellule staminali”.
Nel continuare a “ribadire l’inevitabilità della decisione di non far partire la sperimentazione Stamina da parte del ministro Lorenzin”, l’associazione Coscioni ritiene “però doveroso dare una risposta a tutte quelle famiglie di pazienti che non si rassegnano ad accettare la decisione ministeriale”. Gallo e De Luca chiedono come sia “potuto accadere tutto questo scompiglio, come si sia potuta verificare una simile mal gestione da parte della politica (prima di Balduzzi e poi del Parlamento) di una situazione che fin da subito aveva i tratti della truffa scientifica. Come è potuto accadere che un malato si sia fatto crocifiggere in piazza Montecitorio come segno di protesta?”.


Da un lato Vannoni, come evidenziato in un articolo del Corriere della Sera, ha firmato una lettera che conferma che la metodica è coperta da segreto industriale, “ma continua ad accusare ministero e scienziati di essere mossi dalle lobby nell’ostacolare la sua missione umanitaria”. Dall’altro “i pazienti continuano a gridare allo scandalo perché scienziati e politici si sono rifiutati di prendere atto di quelli che a parer loro sono dei miglioramenti, provocati dall’infusione di staminali”.
Ma chi lo attesta che si tratti davvero di miglioramenti? Dove sono le cartelle cliniche e i dati preclinici di queste persone, che fin dai tempi in cui Balduzzi era ministro della Salute sono stati richiesti dalla associazione Luca Coscioni? Dove sono i risultati tanto acclamati dalla Stamina Foundation?

Gallo e De Luca chiedono dalle istituzioni risposte urgenti: “E’ necessario ristabilire in fretta la verità, in attesa di poter leggere la relazione stilata dagli esperti della Commissione ministeriale invitiamo il Parlamento a istituire una Commissione di inchiesta”.

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