Hitler e Mussolini sulle bottiglie di vino: azienda nella bufera
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Hitler e Mussolini sulle bottiglie di vino: azienda nella bufera

I produttori friulani del vino Lunardelli accusati di apologia fascista per le etichette delle loro bottiglie: non volevamo offendere nessuno.

Hitler e Mussolini sulle bottiglie di vino: azienda nella bufera
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26 Agosto 2013 - 15.16


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Un brindisi con Hitler, Mussonili e Gramsci. No, non abbiamo bevuto troppo. Esistono in commercio delle bottiglie di vino con le etichette e le immagini dei dittatori, compresi Adolf Hitler e Benito Mussolini. C’è chi accusa i produttori di essere dei nostalgici del regime, dei revisionisti. Anche il Centro Simon Wiesenthal è intervenuto contro la Vini Lunardelli di Colloredo di Prato, per la scelta di dedicare le etichette delle sue bottiglie ad alcuni alti gerarchi nazisti, da Himmler a Goering, ma anche a Eva Braun, e chiede ai distributori di non trattare i prodotti dell’azienda friulana.

Lo scrive il [url”New York Times”]http://www.nytimes.com/2013/08/26/world/europe/from-italy-a-vintage-redolent-of-horrors.html?pagewanted=all&_r=0[/url] in un articolo dedicato alla vicenda dal titolo alquanto diretto “From Italy, a Vintage Redolent of Horrors”. Non è la prima volta che la ditta che fa capo ad Alessandro Lunardelli si vede attaccare per aver scelto di dar vita ad una “linea storica di prodotti” le cui etichette ritraggono anche – tra gli altri – Mussolini, Stalin, Lenin, Tito, e in passato hanno proposto anche l’imperatrice Elisabetta d’Austria, Monna Lisa, Churchill, Napoleone, Che Guevara. Per Lunardelli si tratta “di storia e non di propaganda”, di un modo “per non dimenticare la storia ed i mostri che ha prodotto, per garantire che non tornino più”.

Non manca anche una selezione di vini “comunisti” tra cui bottiglie con su impresso Antonio Gramsci, Josip Broz Tito ed ovviamente Karl Marx. C’è poi una linea “classica” dove l’azienda propone alcuni dei quadri più celebri di sempre: le ninfee di Monet, La Gioconda, l’urlo di Munch, tanto per citarne alcuni. In ultimo anche una linea “800” dove la star è Napoleone e un assortimento di immagini varie tra cui figurano Dracula e Churchill. Ma è Hitler la star dell’azienda e registra l’ ‘80% per cento delle vendite.

Il passato almeno, si legge, ha tiranni identificabili, “mentre i mostri attuali sono le multinazionali prive di volto”. E poi, conclude, la maggior parte della gente considera una cosa spiritosa l’acquisto delle bottiglie, alcune delle quali offrono un ritratto di Hitler che fa il saluto nazista, altre un suo ritratto con autografo, o ancora una sua immagine sopra il motto “Ein Volk, ein Reich, ein Fuehrer”.

Di diverso avviso il rabbino Marvin Hier, decano e fondatore del Centro Wiesenthal. Anche se Lunardelli vende i vini con le loro controverse etichette da venti anni, i richiami a quel passato fatti in quel modo sono tanto piu’ intollerabili al giorno d’oggi, spiega in un’intervista il rabbino citato dal quotidiano statunitense. “Quali sono le condizioni di vita degli ebrei oggi in Europa? Stanno migliorando o peggiorando? Stanno sicuramente peggiorando”. “Questo non è il momento in cui possiamo dire che abbiamo sconfitto l’antisemitismo. Questo non è il momento di bere vini con l’immagine di Hitler. È un insulto ed è la dissacrazione della memoria dell’Olocausto. E poi cosa crede che siano i suoi clienti, gente che si sta semplicemente divertendo? A loro piace bere quel vino perche in sintonia con i loro sentimenti sugli ebrei”.

La risposta dei produttori del vino “incriminato” – “Non abbiamo intenzione di offendere nessuno. Anzi il nostro obiettivo è ricordare la storia, né esaltarla né commemorarla”. Andrea Lunardelli ha affermato che “le frasi naziste e razziste non le abbiamo messe sulle etichette dei nostri vini, così come le svastiche. Non solo, ci siamo premurati di togliere dalle fotografie anche i gradi dei personaggi. Ci siamo limitati a rispondere alle richieste di molti clienti”. Ma nelle etichette Lunardelli oltre al Fuhrer figura anche Benito Mussolini.

“Siamo anche stati accusati – ricorda Andrea – di apologia fascista, ma ovviamente abbiamo vinto tutte le cause. La cosa importante rimane la qualita’ del nostro vino che vanta oltre 15 qualità, provenienti dalle zone di produzione a denominazione d’origine controllata: Aquileia, Collio, Colli Orientali, Friuli-Isonzo e Friuli-Latisana.”.

“La nostra originalità – continua – consiste nell’imbottigliamento dei vini recanti etichette che ricordano la vita di personaggi celebri della storia politica italiana e mondiale quali Che Guevara, Churcill, Francesco Giuseppe, Gramsci, Marx, Napoleone, Sissi e appunto Hitler e Mussolini. Oggi circa la metà della nostra produzione di vino in bottiglia dell’azienda è dedicata alla ‘Serie Storica’ che conta ormai oltre 50 diverse etichette e che sono diventate oggetto di culto fra i collezionisti”.

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