Israele: niente soldi a Ramallah fino a marzo
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Israele: niente soldi a Ramallah fino a marzo

Il ministro degli Esteri Lieberman annuncia il congelamento del trasferimento delle tasse palestinesi nelle casse dell’ANP fino a marzo: “Non vedranno un centesimo”.

Israele: niente soldi a Ramallah fino a marzo
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12 Dicembre 2012 - 12.23


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dalla redazione

Roma, 12 dicembre 2012, Nena News – Israele congelerà il trasferimento delle tasse palestinesi nelle casse dell’Autorità Palestinese fino a marzo. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman. Dopo la decisione di costruire [url”3.000 nuove unità abitative”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=42752&typeb=0&30-11-2012–Rappresaglia-Israele-3mila-case-per-coloni[/url] in area E1, giunge a stretto giro l’ennesima punizione inflitta da Israele all’ANP per il voto favorevole dell’Assemblea Generale dell’Onu con cui la Palestina è stata riconosciuta Stato non membro.

Una consistente somma di denaro: secondo il Protocollo di Parigi del 1995, sono le autorità israeliane a raccogliere le tasse pagate dai palestinesi e a girarle in un secondo momento all’ANP. Cento milioni di dollari al mese, utilizzati per lo più per pagare i salari dei dipendenti pubblici di Ramallah.

“I palestinesi se li possono dimenticare, non avranno un solo centesimo nei prossimi quattro mesi. E dopo quattro mesi decideremo come procedere”, ha detto Lieberman, giustificando il congelamento con la presunta decisione del presidente dell’ANP, Mahmoud Abbas, di abbandonare il processo di pace rivolgendosi all’Onu.

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Nel mese di dicembre, Israele ha già bloccato il trasferimento delle tasse e utilizzato la somma per pagare il debito che l’ANP ha contratto con la Israeli Electric Corporatione: 200 milioni di dollari di bolletta ancora non versati. A cui, secondo Lieberman, andrebbe aggiunto anche il debito con l’autorità israeliana per l’acqua. “Israele non accetta alcuna iniziativa unilaterale da parte palestinese – ha aggiunto Lieberman – e chiunque pensi che concederemo qualcosa si sbaglia di grosso”.

La nuova rappresaglia israeliana ha provocato la reazione dell’Unione Europea che ha duramente criticato Tel Aviv per il blocco dei fondi: “Gli obblighi contrattuali, tra cui il pieno trasferimento delle tasse, vanno rispettati”. Non è la prima volta che Israele utilizza l’arma economica per fare pressioni politiche su Ramallah: [url”l’ultimo congelamento”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=21795&typeb=0&28-11-2011–DIPENDENTI-ANP-SENZA-SALARIO-DOPO-BLOCCO-ISRAELE-DEI-FONDI-PALESTINESI[/url] nel trasferimento delle tasse risale allo scorso anno quando come suo Stato membro e più tardi assegnò alla [url”Basilica della Natività”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=27048&typeb=0&30-06-2012–Chiesa-della-Nativita-patrimonio-dell-UNESCO[/url] lo status di patrimonio dell’umanità. Nena News

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