Roma violenta, le aggressioni fasciste aumentano
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Roma violenta, le aggressioni fasciste aumentano

Davanti alle scuole, alle manifestazioni e persino alle case provate dei militanti di sinistra. L’escalation con la nascita di Casa Pound e Blocco studentesco. [Cinzia Gubbini]

Roma violenta, le aggressioni fasciste aumentano
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11 Settembre 2012 - 14.12


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di Cinzia Gubbini

L’ultima aggressione di fronte a una scuola romana a fare scalpore è accaduta proprio alla fine dello scorso anno scolastico: liceo Righi, a marzo tre ragazzi finiscono all’ospedale. “Ci hanno aggredito con i caschi”, raccontano. E fanno anche il nome del “movimento” di appartenenza di quelli che sarebbero stati gli aggressori: Controtempo, un’occupazione di destra del quartiere Trieste. Ed è di maggio l’appello lanciato dai collettivi dei licei Righi e Tasso contro le “aggressioni fasciste”: “Roma sta subendo ormai un assedio di rigurgiti neofascisti e neonazisti cresciuti a dismisura “in coincidenza” con l’ascesa al Campidoglio di Gianni Alemanno”, si leggeva nell’appello che ha lanciato la manifestazione del 4 giugno davanti al Tasso.

Se è vero che sotto l’egida dell’”impero alemannino” a Roma hanno preso piede occupazioni di destra che negli ultimi venti anni avevano avuto ben poco spazio, è altrettanto vero che i cosiddetti “rigurgiti fascisti” sono cominciati diversi anni prima, e anzi sono stati l’humus su cui Alemanno ha costruito la sua fortuna. La ormai famossissima occupazione di piazza Vittorio di Casa Pound l’anno prossimo festeggia dieci anni. E se i principali animatori del movimento hanno filtrato con la politica ufficiale mostrandosi sempre poco convinti di stringere “patti di sangue” con i partiti, le scuole sono state sin dal primo momento campo di conquista.

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Blocco Studentesco, l’organo studentesco di Casa Pound, ha cominciato a rendersi attiva e presentarsi alle elezioni delle rappresentanze studentesche ormai da sette-otto anni. Mietendo successi. Dopo le contestazioni del decreto Gelmini – che fece fiorire nelle scuole la cosiddetta “Onda studentesca” – a cui il Blocco partecipò attivamente, nel 2009 hanno guadagnato il 28% dei consensi nella consulta provinciale.

Contemporaneamente al crescere di Blocco studentesco sono aumentate le risse, gli scontri e le vere e proprie aggressioni di fronte alle scuole o nei cortei, tanto da far dire a diversi osservatori che a Roma è tornato il clima “degli anni ‘70”. Ormai famosi gli scontri al sit-in del 29 novembre 2008 a piazza Navona, quando sotto il flash dei fotografi entrarono in azione le cinghie contro gli studenti medi, per poi scaturire in una mega-rissa tra studenti di destra e di sinistra.

Ma se questi sono gli episodi che hanno fatto notizia, la violenza ai danni di persone di sinistra (anche se non attivi militanti), o di persone gay e lesbiche, sono uno stillicidio se non proprio quotidiano, certamente frequente.

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E i testimoni, ma anche le inchieste giudiziarie, mettono sotto accusa esponenti della destra romana. Solo il 6 giugno, un militante del centro sociale di sinistra Acrobax, ha subito ben due aggressioni, una sabato notte e una il giorno seguente, proprio sotto casa sua – particolare, questo, inquietante. A marzo, a Casalbertone, due ragazzi dei Magazzini Popolari – luogo di ritrovo di sinistra – sono stati aggrediti in pieno giorno da dieci ragazzi – riconosciuto come appartenenti al Circolo Futurista, che orbita su Casa Pound – in un’azione che aveva tutta l’aria di essere premeditata, essendosi svolta a freddo. In quel caso la reazione non si è fatta attendere, e nel quartiere quel pomeriggio si è svolta una affollata manifestazione antifascista. Ma per capire l’aria che tira, è indicativo ricordare il commento di un carabiniere – riportato da uno dei ragazzi di sinistra bersaglio dell’aggressione – che aveva assistito alla aggressione del Circolo Futurista, senza intervenire: “Adesso finitela, non siamo negli anni ‘70”.

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