Tangentopoli Enav Finmeccanica
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Tangentopoli Enav Finmeccanica

Dai verbali giudiziari spuntano i nomi di Altero Matteoli, di Pierferdinando Casini, di Lorenzo Cesa e di Gianni Alemanno. E non è certo finita qui.<br>

Tangentopoli Enav Finmeccanica
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22 Novembre 2011 - 09.43


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Spartizione, peggio che in Rai, delle nomine in Enav e Finmeccanica. E come impone il “maggioritario” della lottizzazione, chi vince le elezioni piglia tutto (a quasi). Quando si è trattato di distribuire affari e favori quindi, la parte del leone l’avrebbero fatta Udc, An e Forza Italia. Gli imprenditori che volevano ottenere i lavori consegnavano i soldi ai manager e questi li giravano ai politici, talvolta riuscendo a ottenere una robusta «cresta».


Nei verbali
di interrogatorio e negli altri atti processuali dell’inchiesta che ha portato agli arresti l’amministratore delegato Guido Pugliesi e due manager ci sono pure i finanziamenti non dichiarati, le società segnalate dai parlamentari e agevolate per ottenere l’assegnazione delle commesse, i ministri che avrebbero ottenuto il via libera nell’assegnare i posti di dirigenza. Qualche briccioola persino ai “Comunisti italiani”.


Centro-destra.
Lo rivela un manager finito in carcere che ha deciso di collaborare con la magistratura e ha coinvolto il leader udc Pier Ferdinando Casini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l’ex titolare dei Trasporti Altero Matteoli. Chiamato in causa anche il parlamentare Marco Follini, quando era vicepresidente del Consiglio. Tommaso Di Lernia ha svelato di aver portato 200 mila euro al tesoriere Udc Giuseppe Naro.


Pro domo sua.
A Regina Coeli Di Lernia afferma: «Enav ha acquisito per una cifra spropositata un ramo di azienda di Optimatica, per un valore di circa 15 milioni di euro. Optimatica è una società vicina al ministro Matteoli, credo che eroghi finanziamenti alla fondazione a lui riconducibile ed è attraverso questi favori che Pugliesi si è garantito il sostegno politico per la conferma ad amministratore delegato.

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Trasversali.
Due i canali di sostegno alla nomina: l’appoggio di Matteoli e l’appoggio di Milanese (l’ex braccio destro del ministro Tremonti), favorito attraverso il pagamento delle rate di leasing della barca che aveva in uso e 10 mila euro mensili che l’imprenditore Proietti forniva a Milanese per pagare un affitto per il ministro Tremonti. Rizzo doveva favorire le imprese che erogavano finanziamenti all’Udc e al sindaco di Roma.


A ognuno il suo.
Sostanzialmente queste imprese potevano “scegliere” se finanziare direttamente i partiti, come nel caso dell’Udc, o le feste del partito, o loro inziative politiche di vario genere. Tutte donazioni “volontarie” a fini puramente culturali. I finanziamenti agli uomini di An avvenivano direttamente nell’ufficio di Pugliesi, per l’Udc le procedure (sempre sulla base delle confessioni del Di Lernia) avvenivano diversamente.


Società “vicino a”.
«Ricordo anche che in un’occasione, in relazione ai lavori fatti a Venezia, vennero assegnati lavori a una società che si chiama Costruzioni e Servizi, vicina a Follini, all’epoca vicepresidente del Consiglio. Con riferimento al versamento dei 200 mila euro Pugliesi mi disse che erano destinati a Casini. Vennero consegnati al tesoriere dell’Udc perché erano assenti sia Cesa che Casini, impegnati in un’operazione di voto, secondo quanto mi disse il tesoriere medesimo».

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Lorenzo Cola racconta.
«Sul piano strettamente formale il potere di nomina del cda di Enav apparteneva al ministero dell’Economia, sul piano sostanziale era frutto di una precisa spartizione politica. In concreto, nella prima fase ossia tra il 2001 e il 2002 vi era un tavolo delle nomine o laboratorio interno alla maggioranza composto da Brancher, Cesa, Gasparri o La Russa e un uomo della Lega».


I politici di “riferimento.
Quanto ai riferimenti politici dei soggetti che si sono succeduti nel tempo, posso dire che Pugliesi è sempre stato in quota Udc originariamente riferibile a Baccini. Devo aggiungere che dentro Finmeccanica il riferimento è Bonferroni, deputato ancora ora confermato nel ruolo di cda della holding. A quanto mi risulta Nieddu venne nominato direttamente dal Tesoro, Martini aveva come riferimento An e il ministro Matteoli».


E poi rivela:
«Nell’ultima tornata di nomine io fui messo a conoscenza che Matteoli aveva ottenuto un accordo con Tremonti per il quale avrebbe potuto decidere le presidenze delle società. Ed è proprio per ingraziarsi Matteoli che Pugliesi, tre giorni prima dell’ultima nomina del Cda di Enav fa l’operazione Optimatica chiudendo un contratto poco inferiore alla soglia oltre la quale sarebbe scattata la necessità di una delibera del Cda».


Buste e bustone.
Cola racconta di «buste» piene di soldi – anche 300 mila euro – che l’ex direttore generale di Alenia Paolo Prudente gli consegnava da portare a Lorenzo Borgogni «per le necessità di pagamento di entità istituzionali». E poi racconta come «agli inizi del 2008 è avvenuta la consegna di somme di denaro a Bonferroni quando portai a Borgogni 300,350 mila euro in contanti».

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«Fare i compiti».
Il coinvolgimento diretto di Finmeccanica. Sempre Cola, dopo aver sempre negato ora rivela: «Nelle nostre discussioni (con Guarguaglini, ndr ) l’attività di sovrafatturazione e di pagamento di tangenti veniva definita “fare i compiti”. Locuzione che serviva per definire anche l’attività di mettere a posto le carte, la contabilità e tutto il resto, per evitare si scoprissero i fatti illeciti che intervenivano.


Allievi asini.
«Quando qualcuno incappava in qualche vicenda giudiziaria, e a ciò veniva dato risalto mediatico, dicevamo che avevano fatto male i compiti». Anche l’amministratore di Selex era «consapevole», secondo Cola. Afferma il consulente nell’interrogatorio del 9 dicembre 2010: «Si parlava con l’ad Marina Grossi del fatto che per lavorare in Enav occorreva pagare tangenti. È un sistema che lei ha ereditato e che ha continuato a realizzare».


Finmeccanica.
Di fronte ai magistrati di Napoli, con i quali ha cominciato a collaborare da qualche settimana, il responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica Lorenzo Borgogni si è definito «collettore dei rapporti con i politici». Cola gli assegna un ruolo diverso: «Borgogni gestiva il livello di pagamenti destinati ai politici». O favori personali. «Assumere la figlia di Floresta (Ilario, ex deputato di Forza Italia,).

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