Disturbi da gioco: i numeri aumentano a causa della pandemia
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Disturbi da gioco: i numeri aumentano a causa della pandemia

I primi disturbi dal continuo giocare online si fanno sentire con uno stress visivo: la luce blu emessa dai dispositivi è nociva se vicina agli occhi e provoca una fastidiosa sensazione di abbagliamento

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8 Novembre 2021 - 20.25


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Il Covid-19 purtroppo ha scatenato una serie di conseguenze nella vita di ognuna di noi, pensandoci ci vorrebbe un libro per raccontare cosa abbiamo subito tutti indistintamente. 

Partendo dalle restrizioni razionali fisiche, tutti a casa, finendo a quelle personali non avendo contatti con nessuno, ed eventualmente solo a distanza di un metro e con tanto di mascherina.

Per non parlare poi del continuo lavaggio delle mani con disinfettanti di varia natura: che vita è stata e come sarà quella presente e futura considerata la pandemia?

Un interrogativo dalla non facile risposta e soluzione!

Sempre più ore davanti al computer, sia gli adulti ragazzi e bambini.

I ragazzi con la didattica a distanza, gli adulti con il telelavoro, gli anziani per distrarsi hanno incominciato anche loro ad utilizzare il pc oltre al classico televisore. 

Ma in realtà, chi di più ha pagato le conseguenze sono i bambini e i ragazzi che, non sapendo che fare durante la pandemia, hanno incrementato a dismisura l’utilizzo dei giochi da tablet, su smartphone e computer.

I primi disturbi dal continuo giocare online si fanno sentire con uno stress visivo: la luce blu emessa dai dispositivi attraverso l’illuminazione del led è nociva se vicina agli occhi dell’essere umano e provoca una fastidiosa sensazione di abbagliamento o ridotta percezione dei contrasti visivi e, nella peggiore delle ipotesi, il gioco prolungato può determinare una visione sfocata delle immagini.

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Con la ripresa lenta della vita normale è il momento giusto per staccare gli occhi dagli schermi dei dispositivi che sovente utilizziamo e dedicarsi a ciò che la vita quotidiana reale ci offre.

Gli effetti della pandemia stanno lasciando strascichi di paure enormi: adulti e ragazzi hanno paura di uscire di casa, è mancato per tanto tempo il contatto con gli altri e si fa fatica a riacquistarlo, paradossalmente ci si è abituati a restare a casa.

Durante la pandemia anche il gioco d’azzardo ha subito un’impennata.

Naturalmente in questo contesto, stando sempre a casa una partita a poker, alla roulette non è mancata sicuramente. 

Le persone che già giocavano d’azzardo online hanno aumentato considerevolmente le ore di gioco e naturalmente il rischio di perdita di denaro, di ansie da vincita hanno altrettanto reso più nervosi gli umori dei giocatori.

La dipendenza da gioco d’azzardo è una cosa seria ed è caratterizzata dal fatto psicologico di essere incapaci di resistere alla tentazione persistente, ricorrente di giocare somme di denaro elevate.

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Anche il Ministero della Salute ha preso atto di tale situazione dichiarando che durante il lockdown è aumentato il numero di telefonate al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità da parte degli stessi giocatori d’azzardo in preda a crisi di astinenza.

Prima della pandemia le chiamate duravano in media 15 minuti, durante il Covid sono durate fino a 40″.

Il protratto periodo di isolamento cui tutti siamo stati sottoposti, la trasformazione di una serie considerevole di attività nella modalità “online”, la mancanza di contatti sociali dal vivo, la paura/ansia o incertezza legata al futuro e alle ricadute in termini sociali ed economici della pandemia, hanno compromesso stili di vita salubri, dando luogo a dipendenze patologiche da tecnologia e videogames.

Cosa fare per tutelare la sicurezza dei player nei giochi online?

Considerato che i numeri di disturbo da gioco online sono in aumento è necessario pensare a come tutelarsi su Internet durante le ore di gioco.

L’utilizzo di una connessione VPN gratuita mentre si gioca offre la certezza che i propri dati sono al sicuro, e protegge dagli attacchi DDoS, soprattutto in tornei online.

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 Tradizionalmente le VPN erano utilizzate per lo streaming o per disporre di connessioni sicure in ambiente aziendale, oggi molte società VPN iniziano a rivolgersi a un nuovo pubblico, gli appassionati di videogiochi, con dichiarazioni coraggiose secondo cui la propria VPN sarebbe in grado di migliorare la latenza o consentire di giocare anche al di fuori della propria area geografica.

L’uso di dispositivi tecnologici può essere sostituito da attività alternative come lettura, giochi da tavolo, ricerca di nuovi hobbies, ma anche da momenti di sano “vuoto”, non bisogna spaventarsi e richiudersi dietro uno schermo se i contagi riprendono a crescere.

 

 

 

 

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