Dopo l'ennesima denuncia, Fedez citerà il Codacons per stalking giudiziario. Ecco di cosa si tratta
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Dopo l'ennesima denuncia, Fedez citerà il Codacons per stalking giudiziario. Ecco di cosa si tratta

La decisione arriva in seguito all’ultima raccomandata ricevuta, in cui la sua raccolta fondi, con cui sono stati raccolti oltre 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo: "Sto togliendo tempo alla mia famiglia"

Fedez nelle sue storie Instagram
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15 Luglio 2021 - 10.50


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In passato le denunce erano prese con un sorriso, ma dopo l’ennesima raccomandata.
Il cantante Fedez ha deciso di passare alle vie legali contro il Codacons.

Il rapper ha annunciato in una serie di storie apparse sui social che intende citare l’associazione per stalking giudiziario.

La decisione arriva in seguito all’ultima raccomandata ricevuta, in cui la sua raccolta fondi, con cui sono stati raccolti oltre 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, veniva paragonata a quella per Malika, la ragazza cacciata di casa perché lesbica, che aveva poi speso parte della somma per acquistare una Mercedes.
“In questi anni ho sempre cercato di esorcizzare le cause fatte dal Codacons con un po’ di sana ironia” scrive il rapper nelle storie, “Ora mi rendo conto che la situazione sta diventando sempre più insostenibile. Passare giornate intere a telefono con gli avvocati, significa togliere tempo ai miei figli, alla mia famiglia. Questa cosa mi consuma. L’unica strada che ho è quella di citare il Codacons per stalking giudiziario. Ora basta”. 

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Lo stalking giudiziario può essere definito come una forma di “atti persecutori, le cui azioni moleste si sostanziano appunto nella reiterazione di pretese risarcitorie in sede civile, ricorsi amministrativi e persino in denunce-querela prive di fondamento ma strumentali esclusivamente a porre il destinatario in uno stato di angoscia o di prostrazione e a vessarlo, determinando nello stesso uno degli eventi alternativi previsti dalla fattispecie incriminatrice di atti persecutori (stalking), ex art. 612 bis c.p.”, scrive l’avvocato Luca Monaco del Foro di Salerno.

Nel 2020 è arrivata la prima condanna in Italia per questo reato. 

Il Tribunale di Monza ha giudicato colpevole in primo grado un avvocato, con l’accusa di stalking giudiziario nei confronti di un imprenditore brianzolo, suo ex assistito. Il legale ha mosso più di 200 cause civili e penali verso l’imprenditore, il quale aveva deciso di interrompere il rapporto professionale.

Dopo oltre nove anni, l’avvocato è stato condannato a 4 anni di reclusione e 5 anni di interdizione della professione.

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