Non si può fare altro che rimanere senza parole quando alcuni giornalisti superficiali si fermano all’apparenza apostrofando delle sportive di alto livello come “cicciottelle”, invece che magari titolare in base ai risultati raggiunti. Il titolo è apparso su “Il Resto del Carlino”, ma anche su “Il Giorno” e su altre testate. Ricordiamo che le azzurre del tiro con l’arco Claudia Mandia, Lucilla Boari e Guendalina Sartori sono state sconfitte dalle russe in semifinale, con il risultato finale di 5-3. La sconfitta c’è, ma di certo non si meritano di essere giudicate in base al loro aspetto fisico.
“Siete complici e responsabili. Del sessismo, del maschilismo, dell’anoressia, della cultura che giudica la donna, guarda caso sempre e solo la donna, dal suo aspetto fisico. Siete complici e responsabili di un giornalismo ignobile che offende la civilta’, non solo le donne. Vergognatevi. Perché Claudia, Lucilla e Guendalina sono bravissime e bellissime. A differenza vostra”. Lo ha scritto su Facebook Marco Furfaro, del coordinamento nazionale di Sel, in merito alla polemica che si è scatenata in rete per il titolo del ‘Resto del Carlino’.
Sia su Twitter che su Facebook, gli utenti si sono scatenati contro l’articolo del quotidiano. Per adesso le italiane non hanno commentato anche perché devono concentrarsi sulla gara contro Taipei, nella quale cercheranno di guadagnarsi il bronzo.
