Il vescovo duro con i sacerdoti no-vax: "Stop alle attività pastorali e divieto di dare la comunione"
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Il vescovo duro con i sacerdoti no-vax: "Stop alle attività pastorali e divieto di dare la comunione"

Lo ha stabilito il monsignor Giacomo Cirulli, vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo: "Vaccinarsi è un atto d'amore"

Il vescovo duro con i sacerdoti no-vax: "Stop alle attività pastorali e divieto di dare la comunione"
Monsignor Giacomo Cirulli
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9 Gennaio 2022 - 10.06


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Il Covid sta influenzando, oltre che i molti rami della società moderna, anche il campo ecclesiastico: monsignor Giacomo Cirulli, vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo, i cui territori comprendono rispettivamente 22 e 24 comuni della provincia di Caserta, ha stabilito che ci sarà la sospensione “di ogni attività pastorale, catechistica e formativa in presenza” e divieto di distribuire la comunione per i sacerdoti non vaccinati.

Il decreto del vescovo proibisce “la distribuzione dell’eucarestia da parte di sacerdoti, diaconi, religiosi e laici non vaccinati” e dispone “la sospensione, a partire da domenica 9 gennaio, fino a nuova comunicazione di ogni attività pastorale, catechistica e formativa in presenza”.

In una comunicazione rivolta a presbiteri, diaconi, religiosi e laici delle due Diocesi unite “in persona episcopi”, monsignor Cirulli sottolinea che “la situazione pandemica Covid-19 è in costante e grave peggioramento” e invita pertanto “a rispettare e a far rispettare rigorosamente le norme di profilassi e igienizzazione per il contenimento della pandemia all’interno delle nostre chiese e nei locali di pertinenza”, ricordando che “durante la celebrazione le ostie sull’altare devono essere tenute rigorosamente coperte nei previsti vasi sacri”.

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Per quanto riguarda le celebrazioni, il vescovo chiede “di rispettare tassativamente il distanziamento e quindi il numero di accessi consentiti nell’aula liturgica”.

La comunicazione si conclude con una citazione di Papa Francesco: “Vaccinarsi con vaccini autorizzati dalle autorità competenti è un atto d’amore. E contribuire a far sì che la maggior parte della gente si vaccini è un atto d’amore, per se stessi, per familiari e amici, per tutti i popoli”.

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