Papa Francesco "I Rom sono fratelli e dobbiamo accoglierli. Ma solo 'insieme' potremo farlo"
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Papa Francesco "I Rom sono fratelli e dobbiamo accoglierli. Ma solo 'insieme' potremo farlo"

Bergoglio ha poi riassunto il suo viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia: "E' stato un pellegrinaggio di preghiera, un pellegrinaggio alle radici, un pellegrinaggio di speranza"

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22 Settembre 2021 - 12.24


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Udienza generale del Papa interamente dedicata al recente viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia.
“Lo riassumerei così: è stato un pellegrinaggio di preghiera, un pellegrinaggio alle radici, un pellegrinaggio di speranza”, ha detto Bergoglio.
Il Pontefice ha quindi ricordato le tappe del viaggio: “La prima è stata a Budapest, per la Santa Messa conclusiva del Congresso Eucaristico Internazionale. Grande è stata la partecipazione a questa celebrazione. Il popolo santo di Dio, nel giorno del Signore, si è riunito davanti al mistero dell’Eucaristia, dal quale continuamente è generato e rigenerato. Era abbracciato dalla Croce che campeggiava sopra l’altare, a mostrare la stessa direzione indicata dall’Eucaristia, cioè la via dell’amore umile e disinteressato, dell’amore generoso e rispettoso verso tutti, della fede che purifica dalla mondanità e conduce all’essenzialità. Questa fede ci allontana da mondanità che è un tarlo e ci rovina da dentro”.
Quindi Francesco ha parlato della celebrazione a Šaštín, in Slovacchia, presso il Santuario della Vergine dei Sette Dolori, dove “un grande popolo di figli è accorso per la festa della Madre, che è anche la festa religiosa nazionale”.
Un viaggio che, ha ricordato ancora il Pontefice, è stato anche un “pellegrinaggio alle radici. Incontrando i fratelli Vescovi, sia a Budapest sia a Bratislava, ho potuto toccare con mano il ricordo grato di queste radici di fede e di vita cristiana, vivide nell’esempio luminoso di testimoni della fede. Ho percepito la forza di queste radici nella celebrazione della Divina Liturgia in rito bizantino, a Prešov, nella festa della Santa Croce. Nei canti ho sentito vibrare il cuore del santo popolo fedele, forgiato da tante sofferenze patite per la fede”.
In proposito, il Papa ha ricordato: “più volte ho insistito sul fatto che queste radici sono sempre vive, piene della linfa vitale che è lo Spirito Santo, e che come tali devono essere custodite: non come reperti da museo, non ideologizzate e strumentalizzate per interessi di prestigio e di potere, per consolidare un’identità chiusa. No. Questo vorrebbe dire tradirle e sterilizzarle”. Un pellegrinaggio anche “di speranza- ha rimarcato Francesco-. Speranza nel vedere tante coppie giovani e tanti bambini, di fronte all’inverno demografico”.
Bergoglio ha poi reso omaggio alle Suore Missionarie della Carità del Centro Betlemme a Bratislava, che accoglie le persone senzatetto:”Penso alla comunità Rom e a quanti si impegnano con loro per un cammino di fraternità e di inclusione. E stato commovente condividere la festa della comunità Rom: una festa semplice, che sapeva di Vangelo. I Rom sono fratelli dobbiamo accoglierli”. Quindi il monito al l’unità: “Cari fratelli e sorelle, questa speranza si realizza, si fa concreta solo se declinata con un’altra parola: insieme. A Budapest e in Slovacchia ci siamo trovati insieme con i diversi riti della Chiesa Cattolica, insieme con i fratelli di altre Confessioni cristiane, insieme con i fratelli Ebrei, insieme con i credenti di altre religioni, insieme con i più deboli. Questa è la strada, perché il futuro sarà di speranza se sarà insieme non da soli”.

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