Covid-19, il monito di Pregliasco: "Il vero rischi da noi sono i focolai"
Top

Covid-19, il monito di Pregliasco: "Il vero rischi da noi sono i focolai"

Il virologo: "Se i focolai non li controlliamo diventano un'ondata. Anche adesso, senza aspettare l'autunno-inverno"

Fabrizio Pregliasco
Fabrizio Pregliasco
Preroll

globalist Modifica articolo

17 Giugno 2020 - 20.55


ATF

I rischi per una seconda ondata di Covid-19 ci sono eccome e sono i focolai: lo ribadisce Fabrizio Pregliasco, che spiega: “Quello che è successo in Germania o in Cina è quello che dobbiamo aspettarci anche noi, dei focolai, perché è ormai questo l’andamento epidemiologico del virus, diverso dal passato. Prima c’è stato un andamento epidemico, poi una coda dell’epidemia, dove il fanalino in Italia è la Lombardia. Ma – avverte – il virus è ancora presente nella comunità, il virus ancora circola in Italia, e quindi la possibilità di focolai c’è”.
Ora, evitare il peggio “sta alla responsabilità dei singoli, all’uso della App di tracciamento, all’uso delle procedure che abbiamo imparato di distanziamento sociale, ma anche alla capacità di indagini epidemiologiche sistematiche. La Cina lo sta facendo in modo roboante però anche noi ci stiamo attrezzando per fare il tracciamento dei casi e tenere sotto i controlli i focolai. Come è accaduto a Roma con al San Raffaele Pisana. E dovremmo immaginare che la cosa possa ripetersi. Quindi dovremo avere una vigile serenità per convivere con questo rischio, mantenendo alta l’attenzione”.
“Le mascherine – aggiunge Pregliasco – vanno usate quando servono anche all’aperto, nelle situazioni in cui c’è un assembramento o una distanza personale stretta. Si vedono in giro comportamenti difformi: alcuni troppo libertari, altri ipocondriaci. Come sempre ci vuole buon senso ma anche costanza: i giusti comportamenti devono essere mantenuti nel tempo, non vanno abbandonati”.
Perché “l’arma vincente è avere continuamente attenzione. Serenità, ma attenzione. Se i focolai non li controlliamo diventano un’ondata. Anche adesso, senza aspettare l’autunno-inverno. Dall’altro lato, è vero che a settembre il rischio seconda ondata è maggiore, perché il virus si nasconde meglio dietro i malanni stagionali e gli sbalzi termici favoriscono la diffusione del Covid19, come tutti i virus respiratori, ma non è detto che questa seconda ondata arrivi: non arriverà se continuiamo ad avere un livello di attenzione costante”. In conclusione la ricetta anti-Covid “è una vigile serenità”, ma che sia “costante”, non illudiamoci che non ci sia bisogno di stare attenti: basta guardare cosa succede dovunque.

Native

Articoli correlati