'Non uccidete il mare': Caproni, la natura e la ricostruzione nelle tracce della maturità
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'Non uccidete il mare': Caproni, la natura e la ricostruzione nelle tracce della maturità

Al via la prima prova, quella di italiano, della Maturità 2017. Tra le scelte anche il tema della robotica e nuove tecnologie.

Maturità 2017
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21 Giugno 2017 - 07.40


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Mezzo milione di studenti affronta la prima prova scritta, quella di Italiano uguale per tutti gli indirizzi. Quest’anno sono 12.691 le commissioni per 25.256 classi coinvolte. 505.686 i candidati iscritti all’esame (489.168 interni e 16.518 esterni).
Come ormai accade da alcuni anni, l’invio delle tracce delle prove scritte avviene attraverso il plico telematico: ‘buste’ criptate recapitate per via informatica alle scuole. Per la loro apertura e’ necessaria una password, che verrà resa nota soltanto stamani. Per i ragazzi il solito ventaglio di scelte: analisi del testo, redazione di un articolo di giornale/saggio breve, tema di argomento storico, tema di ordine generale. Sei le ore a disposizione per lo svolgimento.

Quest’anno gli ammessi all’esame, secondo le prime rilevazioni del Miur sono il 96,3%; la Sardegna è la regione che fa registrare il tasso più basso, 94%, mentre la Basilicata con il 98,5% è quella che sforna la più alta percentuale.

Ecco le tracce: Giorgio Caproni è l’autore per l’analisi del testo. E’ la Lirica “versicoli quasi ecologici” (1972, tratta dalla raccolta Res Amissa) il testo di Caproni sul quale dovranno cimentarsi i maturandi per l’analisi. Idillio e minaccia nei confronti della natura per il saggio breve in ambito artistico-letterario. Poi, per il saggio breve socio-economico, la robotica e nuove tecnologie nel mondo del lavoro, da uno dei testi di Enrico Marro, articolo da IlSole24Ore. 

Disastri e ricostruzione per il saggio storico-politico. 

Tema storico: “Il miracolo economico italiano”, citazioni da Piero Bevilacqua da “Lezioni sull’Italia repubblicana” e da Paul Ginsborg da “Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi”.

 

“Versicoli quasi ecologici” di Giorgio Caproni (raccolta Res Amissa)
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.

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