A piedi per riscoprire l'Italia: la Transappenninica
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A piedi per riscoprire l'Italia: la Transappenninica

A piedi lungo la Transappenninica. Un modo di viaggiare che dimentica per un attimo i grandi alberghi dei mari caraibici e riscopre le meraviglie d'Italia.

A piedi per riscoprire l'Italia: la Transappenninica
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20 Ottobre 2013 - 10.30


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di Elena Brunello

La Transappenninica è una corsa al mare. Una corsa da pazzi , che parte dalle colline del basso Piemonte e arriva su una spiaggia del Mar Ligure attraversando l’Appennino. Se vuoi saperne di più seguici: speriamo che anche tu sia abbastanza matto da voler partecipare, un giorno o l’altro.”

È così che tre giovani ragazzi milanesi di nascita ma “campagnoli di adozione” hanno lanciato su Internet, a settembre, la Transappenninica. Anno 2013. Siamo in piena crisi economica e culturale. La disoccupazione giovanile è alle stelle. Le opportunità lavorative alle stalle. I figli dei baby boomer sono passati dal ricordo di un’infanzia dorata dove si idolatrava la religione del “tutto e subito” alla realtà di oggi, dove le possibilità lavorative diminuiscono di giorno in giorno.

Addio beati anni ’90. Addio infanzia dorata. Addio soldi facili. Addio costose vacanze oltreoceano. Benvenuti in piena crisi. Questi ragazzi però, molti dei quali laureati in filosofia, economia, medicina, teatro e storia, sono giovani e pieni di entusiasmo. Alcuni vengono da Milano, altri addirittura da Londra e da New York. Quello che li accomuna è che sanno che è arrivato il momento di reiventarsi e di ripensare tutto quanto, dal lavoro allo stile di vita. Per questo motivo hanno avuto la curiosità di provare a vedere come funzionerebbero le cose se invertissero la tendenza. Niente più aerei allora e niente più macchine veloci che sfrecciano verso paradisi esotici. Adesso si va a piedi.

A piedi, passo dopo passo, hanno deciso di organizzare la prima edizione della Transappenninica. Un modo di viaggiare che dimentica per un attimo i grandi alberghi dei mari caraibici e i lussuosi resort delle Alpi svizzere e riscopre le meraviglie che si celano dietro casa: a portata di mano e di portafogli. Hanno creato una corsa che dal basso Piemonte attraversa la dorsale appenninica e arriva al mare, a Camogli. Una corsa che è più di quello che appare perché lancia un nuovo modo di viaggiare, più lento, più economico e più consapevole. Una corsa in cui non vince solo chi arriva primo ma anche chi si ferma, chi ascolta e comprende i posti che ha attraversato. Questi giovani camminatori si sono fermati allora ad ascoltare le storie di chi gli ha raccontato l’Italia la sera intorno al fuoco.

Sono partiti dal Santuario della Madonna del Montespineto, sopra Serravalle Scrivia, un sabato mattina appena il sole ha cominciato a sorgere. Hanno ascoltato Tonino, l’oste, che gli ha raccontato la storia di un tenente tedesco dal nome impronunciabile che, nel 1943, iniziò a stampare banconote nello scantinato di casa e che in questo modo diventò miliardario.

Hanno sentito le leggende sull’oro dei nazisti: un tesoro di inestimabile valore nascosto dai tedeschi sui camion che battevano in ritirata verso nord e di cui si sono poi perse le tracce. Hanno ascoltato le storie dell’Avvocato Lasagna, che nascondeva i brigatisti. Hanno prestato attenzione a Mario, contadino di Borrassi, che la sera deve scacciare i lupi perché sennò gli mangiano gli agnelli. Hanno conosciuto Maurizio e Martina, due giovani ragazzi di Genova che hanno deciso di lasciar perdere la frenesia disumana della città e hanno messo a posto, pietra dopo pietra, un casolare di campagna. Hanno saputo che come loro ce ne sono tanti di ragazzi “di città” che tornano in campagna.

Hanno visto le montagne incontaminate che separano la pianura dal mare. Hanno nuotato nelle acque turchesi e cristalline dei torrenti e dei laghi. Hanno camminato 92 chilometri e percorso 7000 metri di dislivello per capire il loro paese e hanno ritrovato un’ Italia più vicina, più economica e più attenta. Hanno saputo riscoprire quella dimensione più umana dell’ascolto e del viaggio che pensavano di aver dimenticato, camminando tutti insieme verso il mare e, come dice il loro manifesto, senza dimenticare i valori fondamentali su cui si basa questa corsa verso un nuovo modo di viaggiare: solidarietà reciproca e un pizzico di ironia.

Link utili: Transappenninica

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