Il capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov ha annunciato che le forze cecene sono pienamente preparate a proteggere la popolazione russa da potenziali incursioni nell’oblast di Belgorod.
Ma più che un atto di eroico altruismo questa disponibilità potrebbe essere la scusa per tenere le sue truppe fuori dal combattimento attivo in Ucraina. Almeno questa è la valutazione dell’Istituto per lo studio della guerra.
Kadyrov, parlando il 5 giugno, ha annunciato di comandare un considerevole contingente di 70.000 militari ceceni che prestano servizio in formazioni segrete all’interno dell’esercito russo. Pur riconoscendo che il “comandante in capo” russo (riferendosi implicitamente al presidente Vladimir Putin, ex agente del Kgb) è più informato in materia, Kadyrov ha voluto ricordare a tutti la capacità delle unità cecene di combattere quelli che ha definito “terroristi” che potrebbero infiltrarsi Regione di Belgorod.
“Lo spostamento retorico di Kadyrov verso il suggerimento che le forze cecene vengano coinvolte nell’Oblast di Belgorod può suggerire il desiderio di preservare le sue forze dall’impegnarsi in combattimenti in settori più impegnativi del fronte”, ha rilevato l’ISW.
L’ISW aveva precedentemente sostenuto che Kadyrov sembrava conservare le sue forze e si è astenuto dal partecipare a operazioni offensive su larga scala dall’estate del 2022. Inoltre, Kadyrov ha affermato il 26 maggio che 7.000 militari ceceni stavano già operando in Ucraina.
“Se le affermazioni di Kadyrov sono vere, solo il 10% circa delle forze cecene disponibili presta servizio in Ucraina, ma le sue dichiarazioni sono impossibili da verificare”, ha concluso l’ISW.
