Al Jazeera denuncia Israele all'Aja per l'uccisione di Shireen Abu Akleh
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Al Jazeera denuncia Israele all'Aja per l'uccisione di Shireen Abu Akleh

L'emittente ricorre alla Corte penale internazionale e annuncia di essere in possesso di nuove testimonianze sulle circostanze della morte della reporter.

Al Jazeera denuncia Israele all'Aja per l'uccisione di Shireen Abu Akleh
Shireen Abu Akleh
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6 Dicembre 2022 - 14.55


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Al Jazeera ha denunciato Israele alla Corte Penale internazionale dell’Aja per indagare e perseguire i responsabili della morte della giornalista palestino-americana Shireen Abu Akleh, uccisa a maggio scorso in Cisgiordania. Lo comunica la stessa emittente tv del Qatar, affermando di essere in possesso di nuove testimonianze di persone sul posto ed evidenze forensi dei video in esame che dimostrano che i soldati israeliani spararono direttamente verso la giornalista. “La tesi che Shireen – ha detto il network – sia stata uccisa per sbaglio in uno scambio di colpi è completamente infondata”. Ma arriva pronta la risposta da parte del premier isrealiano a interim Yair Lapid: “Nessuno indagherà o interrogherà soldati israeliani” dice suggerendo di non accettare alcuna morale sul comportamento in guerra, “tanto meno da Al Jazeera”.

Abu Akleh, 51enne nativa di Gerusalemme e cittadina statunitense, era corrispondente televisiva di Al Jazeera da 25 anni, e attraverso la sua copertura dell’occupazione israeliana era riconosciuta come colei che dava voce ai palestinesi. È stata uccisa l’11 maggio nel campo profughi a Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, nello svolgimento del suo lavoro di reporter, indossando il giubbotto identificativo con la scritta Press. Un altro collega presente sulla scena, Ali Al-Samoudi, è rimasto ferito alla spalla, mentre Shireen Abu-Akleh è stata colpita alla testa morendo sul colpo mentre cercava di proteggersi da un carrubo. In un primo momento Israele aveva parlato di fuoco palestinese, poi di fuoco incrociato, infine ha ammesso la possibilità che sia stata colpita erroneamente da un soldato israeliano, alla cui identità però non si può risalire con certezza. Le indagini condotte dalle Nazioni Unite, dalle organizzazioni per i diritti umani palestinesi e israeliane e dai notiziari internazionali hanno concluso che Abu Akleh è stata uccisa da un soldato israeliano. La famiglia della giornalista non ha mai smesso di incolpare i militari israeliani di averla colpita deliberatamente.

Oggi è arrivata la dichiarazione con cui Al Jazeera Media Network conferma di nuovo questa tesi, fornendo nuove prove a dimostrazione che “Shireen e i suoi colleghi sono stati attaccati direttamente dalle forze di occupazione isrealiane (IOF)”. Ma la richiesta presentata all’ICC fa parte di un dossier più ampio che ha visto Al Jazeera impegnata in un’indagine durata sei mesi nei quali le prove raccolte “dimostrano che questa uccisione deliberata faceva parte di una campagna più ampia per prendere di mira e mettere a tacere Al Jazeera e i giornalisti in Palestina”.

Nel 2021, la Corte penale internazionale ha deciso di avere giurisdizione sulla situazione nel territorio palestinese occupato, dunque ora c’è solo da attendere la risposta dell’ICC che, una volta esaminate le prove, dovrà decidere se indagare sull’uccisione di Shireen Abu Akleh nel contesto di un’inchiesta più ampia “che porti alla presentazione di accuse e a perseguire i responsabili” ha affermato Rodney Dixon KC, avvocato di Al Jazeera. 

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