Biden non cambia linea: sul Sahara occidentale gli Usa stanno con il Marocco
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Biden non cambia linea: sul Sahara occidentale gli Usa stanno con il Marocco

Da moltissime anni quel territorio già colonia spagnola è conteso da Rabat e dal Fronte del Polisario che vuole l'indipendenza

Joe Biden
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6 Luglio 2021 - 19.09


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Un conflitto che va avanti ormai da decenni e per cui sarà necessario trovare una soluzione: la posizione degli Stati Uniti, però, è chiara.

“Non ci sono cambiamenti” nella politica degli Stati Uniti rispetto alla questione del Sahara occidentale, che quindi, anche per l’amministrazione del presidente Joe Biden, resta un territorio di sovranità marocchina. A chiarirlo è stato il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price.

Sollecitato dai cronisti rispetto al tema nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alcuni giorni fa, il dirigente della diplomazia americana ha detto che il riconoscimento della sovranità di Marocco sul territorio, le cui istanze secessioniste sono al centro di un conflitto a bassa intensità che va avanti da circa 50 anni, “resta la posizione dell’amministrazione” americana.

“Non ci sono aggiornamenti o cambiamenti su questo”, ha chiosato Price.

La domanda dei giornalisti era stata fatta sulla base di dichiarazioni rilanciate in merito dal coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale per il Medio Oriente e il Nord Africa americano, Brett McGurk, dopo un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri di Rabat.

Nella conversazione il dirigente dell’amministrazione Biden riaffermava la volontà americana di non cambiare politica sulla questione.

Lo scorso 11 dicembre era stato l’ex presidente Donald Trump ad annunciare che gli Stati Uniti avrebbero riconosciuto la sovranità marocchina sul Sahara occidentale in una mossa che, secondo analisti concordanti, avrebbe poi portato alla riapertura delle relazioni diplomatiche tra Rabat e Israele.

La settimana scorsa il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha esortato il governo del Marocco e il Fronte polisario, la principale entità politica del Sahara Occidentale, ad accettare la nomina di un inviato speciale dell’Onu per la regione. Le due parti hanno rifiutato negli anni già 13 candidati.

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