Il rapporto dell'intelligence: "Contagi in Italia sottostimati del 50%"
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Il rapporto dell'intelligence: "Contagi in Italia sottostimati del 50%"

Secondo il dossier lʼerrore nelle stime è dovuto al calo del numero dei tamponi avvenuto a metà novembre e dallʼintroduzione nel calcolo dei test antigenici

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29 Gennaio 2021 - 09.00


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Notizia pessima. Stando al rapporto svelato da “la Repubblica”, l’errore nelle stime (il 50%) sarebbe causato “dal calo del numero dei tamponi a metà novembre 2020”. La curva epidemiologica non starebbe quindi piegando verso il basso tanto quanto attestano i bollettini e i dati ora sarebbero inattendibili.

I dati sono quindi difficili da analizzare e da usare per prendere misure adeguate di contenimento del virus. “Osservando le terapie intensive nella parte finale dell`anno, si può dedurre che vi è stata una fase di ripresa dell`epidemia verso la metà dicembre” continua il dossier. “Una ripresa che non è stata rilevata né tracciata dai numeri nazionali a causa dei pochi test effettuati in quel periodo”.

 

Secondo l`intelligence, quindi, poco prima di Natale la curva è tornata a salire e la riprova sta nel fatto che i pazienti a rischio vita negli ospedali non sono diminuiti come ci si aspettava: la cifra è rimasta stabile, oscillando intorno alle 2.580 unità. Non ci si è accorti del rialzo della curva perché nei bollettini ministeriali veniva detto il contrario, e cioé che dal picco del 13 novembre (+40.902 contagiati) in avanti la conta delle nuove positivita’ e’ andata progressivamente calando, salvo un breve sussulto intorno al 25 dicembre.

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Un altro elemento che avrebbe inquinato l’attendibilità dei dati raccolti è l’inserimento nel conteggio dei tamponi dei test antigenici. I nuovi test, conteggiati insieme a quelli molecolari e non scorporati, avrebbe di fatto impedito un confronto con le serie storiche passate.

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