Crimini di guerra e civili uccisi a sangue freddo: il massacro dei curdi va avanti
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Crimini di guerra e civili uccisi a sangue freddo: il massacro dei curdi va avanti

Al quarto giorno dall'inizio dell'invasione turca del Rojava il bilancio sempre più grave. Tornano in azione i terroristi del Califfato. i mercenari di Ahrar Al Sharqia filmano la loro barbarie

Erdogan attacca i curdi nel nord della Siria
Erdogan attacca i curdi nel nord della Siria
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12 Ottobre 2019 - 08.23


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Morti, feriti e già oltre 100 mila persone evacuate: continua la sporca guerra di Erdogan contro i crudi scattata dopo che Trump ha praticamente consegnato al Sultano le chiavi per entrare nel Rojava e dare il via all’occupazione.
Così proseguono per il quarto giorno consecutivo le operazioni militari della Turchia nel nord della Siria.

Crimini di guerra

Almeno nove civili sono stati “giustiziati” in Siria da ausiliari siriani che partecipano all’offensiva di Ankara contro le milizie curde nel Nord-Est del Paese in guerra.
“I nove civili sono stati giustiziati in tempi diversi, a Sud della città di confine di Tal Abyad”, ha dichiarato l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Tra queste vittime vi sono il leader di un partito politico curdo e il suo autista, secondo un comunicato del Consiglio democratico siriano, il braccio politico delle forze curde.

In un canale Telegram usato come veicolo della propaganda jihadista i mercenari di Ahrar Al Sharqia hanno pubblicato il video in cui si vede l’esecuzione a freddo di un combattente curdo appena catturato.

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Un raid fa strage di civili

Almeno 10 civili sono stati uccisi stamane nei bombardamenti turchi nel nord-est della Siria. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Al momento sono in corso violenti combattimenti


La Turchia annuncia “liberazione” Ras Ain ma curdi smentiscono


La Turchia ha annunciato oggi che il suo esercito avrebbe preso il controllo di Ras al Ain, cittadina curda nel Nord-est siriano dopo quattro giorni di combattimenti con le forze curde; le quali però, assieme ad attivisti siriani, smentiscono Ankara e parlano di “combattimenti in corso” nella cittadina.

“A seguito delle operazioni compiute con successo nel quadro dell’Operazione ‘Fonte della Pace’, è stato preso sotto cntrollo la città di Ras al Ain ad est del fiume Eufrate”, ha scritto il ministero della Difesa turco in un tweet postato sul proprio account ufficiale.
”Ras al Ain prosegue ancora nella sua resistenza ed i combattimenti proseguono”, ha detto una fonte ufficiale di Sdf (forze siriane demmocartica, alleanza dominata da milizie curde siriane) commentando l’annunco turco come riferisce la tv al Arabiya.
Da parte sua anche, l’Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong che conta su una estesa rete di attivisti in tutto il Paese, ha confermato che “le forze turche e le fazioni siriane a loro leali sono entrate nella cittadina ma senza prenderne il controllo ed i combattimenti sono ancora in corso al suo interno”.
I proclami di Ankara
Il ministero della Difesa di Ankara ha annunciato che sono 415 i “terroristi neutralizzati” dall’inizio dell”Operazione fonte di pace’.
Si tratta, secondo il ministero, di miliziani delle Ypg, le Unità di protezione del popolo curdo che Ankara considera al pari dei gruppi terroristici. I militari turchi usano il termine “neutralizzati” per indicare i miliziani uccisi o catturati.
Quello che le autorità turche tacciono sono i morti e i feriti tra i civili che sono numerosissimi.
Anche i bambini sono finiti sotto le bombe.


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Le Lega araba si riunisce
Nel frattempo i ministri degli Esteri della Lega Araba si incontrano al Cairo per una riunione d’emergenza dedicata all’offensiva turca.
L’Isis torna all’azione contro i curdi
L’esplosione di una autobomba nei pressi di un carcere dove sono detenuti jihadisti dello Stato Islamico (Isis) ha scosso all’alba di oggi la città di al Haska, capoluogo dell’omonima provincia nord-orientale della Siria. Lo hanno detto le forze democratiche siriane (SDF) un’alleanza dominata dalle forze curde che da mercoledì sono sottoposti ad una offensiva dell’esercito turco che li considera un gruppo “terroristico”. Lo riferisce stamane la tv satellitare curda Rudaw.
Una fonte di SDf citata da Rudaw, ha riferito che le forze di sicurezza locali “hanno arrestato un sospetto”.
Nella serata di ieri, l’esplosione di una autobomba in una altra città a maggioranza curda, Qamishli, sempre nel nord-est siriano ha causato la morte di 3 persone e il ferimento di altri 9.

 

 

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