Settecento scienziati lanciano un appello ai leader politici: per salvare il pianeta passare dalle parole ai fatti
Top

Settecento scienziati lanciano un appello ai leader politici: per salvare il pianeta passare dalle parole ai fatti

Solo cambiamenti immediati e impegni a breve termine, nel quadro di obiettivi chiari e ambiziosi entro il 2030, possono permetterci di affrontare la sfida climatica

Settecento scienziati lanciano un appello ai leader politici: non c'è più tempo, salviamo ora il pianeta
Settecento scienziati lanciano un appello ai leader politici: non c'è più tempo, salviamo ora il pianeta
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Settembre 2018 - 08.42


ATF

Settecento scienziati francesi hanno chiesto ai leader politici di passare all’azione, optando per una società senza emissioni di carbonio. «La Terra è già entrata pienamente nel futuro del clima», avvertono.

«Solo cambiamenti immediati e impegni a breve termine, nel quadro di obiettivi chiari e ambiziosi entro il 2030, possono permetterci di affrontare la sfida climatica», spiegano sul quotidiano francese Libération.

Mentre in diverse città del mondo si svolgerà oggi una “passeggiata per il clima”, questi scienziati avvertono che siamo «già pienamente inseriti nel “futuro del clima” (…). Aumento del livello del mare, deossigenazione e acidificazione degli oceani: le manifestazioni concrete dei cambiamenti climatici continuano ad accumularsi».

– «I discorsi sono insufficienti, come dimostrano i recenti dati sulle emissioni di gas serra (…). È altrettanto cruciale quanto urgente lasciare il campo dell’incanto e tradurre concretamente questi discorsi in scelte. Politiche forti e chiare al servizio di una profonda trasformazione sociale», proseguono questi 700 ricercatori e professori di ecologia, fisica ed economia.

“Questa trasformazione (…) non è un’utopia. Si basa su soluzioni già disponibili», affermano, chiedendo che la lotta contro il cambiamento climatico diventi «un obiettivo politico di primo piano».

Questo appello arriva pochi giorni dopo le dimissioni del noto ministro francese dell’Ecologia Nicolas Hulot, che non voleva più che la sua presenza nel governo significasse aver già affrontato in modo adeguato questi temi.

Native

Articoli correlati