La denuncia della Cgil: "Lavoratore perde un braccio e viene abbandonato in strada come un sacco di rifiuti"
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La denuncia della Cgil: "Lavoratore perde un braccio e viene abbandonato in strada come un sacco di rifiuti"

La Flai Cgil denuncia l'episodio, ricostruendo l'accaduto: "In un'azienda agricola nei pressi di Borgo Santa Maria, un lavoratore indiano addetto al taglio del fieno ha subito l'amputazione di un braccio a causa di un macchinario e altre gravi fratture

La denuncia della Cgil: "Lavoratore perde un braccio e viene abbandonato in strada come un sacco di rifiuti"
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18 Giugno 2024 - 00.34


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Grave incidente sul lavoro in provincia di Latina. La Flai Cgil denuncia l’episodio, ricostruendo l’accaduto: “In un’azienda agricola nei pressi di Borgo Santa Maria, un lavoratore indiano addetto al taglio del fieno ha subito l’amputazione di un braccio a causa di un macchinario e altre gravi fratture”. La Flai Cgil aggiunge: “All’orrore dell’incidente si somma il fatto che, invece di essere soccorso dai datori di lavoro, è stato abbandonato come un sacco di rifiuti nei pressi della sua abitazione”.

La segretaria generale di Frosinone Latina è accorsa subito sul posto per vedere cosa fosse successo e  aiutare le persone coinvolte. Il lavoratore è stato trasportato in eliambulanza a Roma. “Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato – racconta Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina – spiegandomi che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti. Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante ed evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà”.

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“Questi campi, queste strade, questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché  – promette -non si può lavorare in queste condizioni”. 

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