Emma Marcegaglia al governo: "Subito un tavolo sui salari, si rischia un lavoro povero"
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Emma Marcegaglia al governo: "Subito un tavolo sui salari, si rischia un lavoro povero"

«Se non vogliamo il lavoro povero in Italia, bisogna subito mettersi intorno a un tavolo, governo e parti sociali, come nel 1993 con Ciampi. E tornare a parlare di riforme: lavoro, salari, produttività, cuneo fiscale, formazione, politiche attive».  

Emma Marcegaglia al governo: "Subito un tavolo sui salari, si rischia un lavoro povero"
Emma Marcegaglia
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6 Gennaio 2023 - 11.16


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Il tema dei salari deve essere una priorità per il governo Meloni, lo chiedono le parti sociali e lo impone la situazione critica della società italiana. Anche l’ex presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, ha rilanciato l’appello al governo in un’intervista a La Repubblica.

«Se non vogliamo il lavoro povero in Italia, bisogna subito mettersi intorno a un tavolo, governo e parti sociali, come nel 1993 con Ciampi. E tornare a parlare di riforme: lavoro, salari, produttività, cuneo fiscale, formazione, politiche attive».  

«Un Paese dove aumentano le disuguaglianze e troppe persone sono povere pur lavorando non va bene. Ma se distinguiamo i comparti e vediamo i dati degli ultimi anni, anche prima della pandemia quando l’inflazione era bassa, le retribuzioni nell’industria crescono dell’1,6% all’anno, senza i contratti integrativi. Quelle dei servizi dello 0,4% e della Pa dello 0,5%». 

Marcegaglia rileva che c’è un problema di produttività e «dobbiamo anche considerare che siamo il terzo Paese Ocse con il più alto cuneo fiscale: al 46,5%. Non può essere, per fare un esempio, che un dirigente prende 100 e all’azienda costa 300. Se continuiamo solo a intervenire sulle pensioni e non riformiamo il lavoro, non risolviamo il problema. Anche perché le varie Quote – 100, 102, 103 – non hanno funzionato come turnover, come leva per il ricambio dei giovani».

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Il taglio di 2 punti del cuneo in manovra, a suo avviso, non basta: «Come Confindustria abbiamo chiesto cinque punti per avere un impatto forte». E ancora, Marcegaglia dice di capire «la scelta di dedicare 21 miliardi su 35 alle bollette, l’avrei fatto anch’io. Ma non avrei esteso la flat tax a 85 mila euro, penalizzando così il lavoro dipendente». 

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