Ucraina, caro bollette e il boom delle materie prime fanno volare il prezzo di pane e pasta
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Ucraina, caro bollette e il boom delle materie prime fanno volare il prezzo di pane e pasta

Per la pasta è Cagliari la città più cara, con un prezzo che tocca i 4,7 euro al chilo. Il prezzo medio del pane si attesta a 5,31 euro al chilo.

Ucraina, caro bollette e il boom delle materie prime fanno volare il prezzo di pane e pasta
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13 Marzo 2022 - 16.34


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Effetti collaterali della guerra: Il caro bollette e il boom delle materie prime fanno volare il prezzo del pane.

Il record, segnala Assoutenti, a Ferrara dove si toccano i 9,8 euro al chilo. Con il conflitto in Ucraina, i rincari potrebbero essere tra il 15% e il 30%. In Sardegna e Liguria è già scattato l’assalto ai supermercati per fare scorta di prodotti come pasta e farina. Ma il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli tranquillizza: “Assalti immotivati, non ci saranno problemi di approvvigionamento”.

Prezzo del pane in volo – Per la pasta è Cagliari la città più cara, con un prezzo che tocca i 4,7 euro al chilo. Il prezzo medio del pane si attesta a 5,31 euro al chilo. Al secondo posto c’è Forlì, con il prezzo massimo del pane fresco a 9 euro al chilo (4,37 il prezzo medio). Carissima anche Venezia, con un chilo di pane fresco venduto in media a 5,52 euro e picchi di 8,5. Listini sopra i 6 euro al chilo in molte città, da Milano a Bari, da Ancona a Macerata, a Bologna, a Bolzano, a Modena, a Reggio Emilia, a Trento e Udine. Le province più economiche sono Napoli (2 euro il massimo), Cosenza (2,5 euro), Benevento (2,65 euro). 

Il ministro: immotivati gli assalti ai supermercati – “Effettivamente ci sono materie prime di cui noi ci approvvigioniamo da alcuni Paesi in conflitto o molto vicini al conflitto – spiega Patuanelli a Radio 24 – e che hanno fatto scelte commerciali piuttosto discutibili come l’Ungheria e però abbiamo anche una forza produttiva che ci consente di dire che problemi ai supermercati non ci saranno, e dobbiamo anche dare un messaggio di speranza e tranquillità ai cittadini perché in questo momento non ci sono motivi per fare l’assalto agli scaffali del supermercato”. 

“Non è il momento di parlare di dazi”– “Nel settore di mia competenza i dazi non vanno introdotti – chiarisce ancora Patuanelli -, credo non sia il momento di parlarne perché se i dazi li proponi poi devi essere anche pronto a subirli da altri Paesi. Noi stiamo contrastando la posizione dell’Ungheria rispetto al blocco delle esportazioni perché in qualche modo mette in crisi il mercato comune europeo. Se poi ci riferiamo ai dazi rispetto alla Russia o al blocco delle esportazioni o all’embargo sulla Russia, ovviamente è tutta un’altra questione”. 

“Necessario uno scostamento di bilancio” – “Credo che uno scostamento di bilancio oggi sia più che giustificato e io lo ritengo necessario – dice ancora il ministro -. Credo che questo sia un ragionamento che il Consiglio dei ministri farà molto a breve. Ho la sensazione che sia l’unica direzione  possibile”. 

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