Il Pil crolla come mai nella storia del -12,8% su base trimestrale, -17,7% su base annua
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Il Pil crolla come mai nella storia del -12,8% su base trimestrale, -17,7% su base annua

La stima completa “conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria"

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31 Agosto 2020 - 08.40


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Il Pil italiano non aveva mai registrato un calo così consistente dal 1995. Nel secondo trimestre del 2020 il Pil, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019. La stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%. Il ‘peggioramento’ risulta quindi dello 0,4 sia su base tendenziale sia su base congiunturale. 

Un calo del Pil nel secondo trimestre di “portata eccezionale”. La stima completa “conferma la portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate” scrive l’Istat, spiegando che “a trascinare la caduta del Pil è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte. Anche la domanda estera ha fornito un apporto negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni. La contrazione dell’attività produttiva si è accompagnata a una marcata riduzione dell’input di lavoro in termini di ULA e ore lavorate, mentre le posizioni lavorative hanno subito un calo meno marcato”, aggiunge l’Istat.  Nel secondo trimestre dell’anno, rispetto ai tre mesi precedenti, sono in diminuzione tutti i principali aggregati della domanda interna, con cali dell′8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%. 

Il Pil non cresce ormai da un anno. Con il 12,8% congiunturale certificato
oggi dall’Istat per il secondo trimestre del 2020, si conferma la lunga striscia di ‘mancata crescita’ per la nostra economia. L’ultimo segno più – un anemico +0,1% – risale infatti al secondo trimestre del 2019, ed è stato seguito da una crescita congiunturale zero nel trimestre successivo, e quindi da una serie di andamenti negativi, con -0,2% nell’ultimo trimestre del 2019, e quindi -5,5% nei primi tre mesi del 2020 e poi dal -12,8% comunicato oggi.

La variazione acquisita del Pil per la prima metà del 2020 è pari al 14,7%. 
Per variazione acquisita annuale, si intende quella che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno. Il Governo stima invece per il 2020 un andamento negativo del pil pari a -8,3%. 

Confcommercio fa i conti del Covid sui consumi: -116 miliardi. L’epidemia da Covid 19 brucerà nel 2020 116 miliardi di consumi con una media di 1.900 euro a testa. Lo calcola la Confcommercio che in una nota sottolinea che se a livello nazionale il calo dei consumi sarà del 10,9% rispetto al 2019 (per una perdita di 116 miliardi) il maggior calo percentuale si avrà nel Trentino (-16%) mentre il Molise registrerà un calo del 7,2%. Il Nord, nel complesso, rimane l’area più penalizzata: dei 116 miliardi di consumi in meno stimati per l’anno in corso oltre 65 (quasi il 57%) derivano dalle otto regioni settentrionali (che nel 2019 pesavano per il 52% dei consumi sul territorio del totale Italia). La Lombardia sconta la riduzione più significativa, pari a oltre 22,6 miliardi di euro.

 
 
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