La crisi italiana è più grave del previsto: il Recovery Fund "serve più che mai"
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La crisi italiana è più grave del previsto: il Recovery Fund "serve più che mai"

Commissione Ue rivede al ribasso le stime sull'Eurozona e sull'Italia (-11,2% nel 2020, +6,1% nel 2021).

Dombrovskis e Gentiloni
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7 Luglio 2020 - 08.44


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La crisi è “più grave del previsto”, porta “effetti economici devastanti”, per cui il Recovery Fund “serve più che mai” e dovrà essere “ambizioso”. Queste le parole con cui i commissari Dombrovskis e Gentiloni presentano il rapporto di previsione della Commissione Ue.

L’esecutivo comunitario ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell’Eurozona e dell’Italia. Bruxelles si attende un andamento negativo del Pil nel 2020 pari a -8,7% nell’area euro (era -7,7% la stima precedente), mentre nel 2021 prevede +6,1% (era +6,3%). Nell’intera Ue le nuove stime d’estate indicano -8,3% (contro il precedente -7,4%), per il 2021 +5,8% (contro +6,1%). Per quanto riguarda l’Italia, per il 2020 la Commissione Ue indica -11,2% (contro -9,5% stimato a maggio), dato peggiore in Ue, per il 2021 stima +6,1% (contro la stima precedente di +6,5%). 

La crisi del Covid-19 e le misure di contenimento “hanno spinto l’Italia in una contrazione economica profonda” afferma la Commissione europea nel nuovo rapporto di previsione. Nel primo trimestre il Pil è calato del 5,3% e nel secondo “il danno all’attività economica è atteso essere più forte”. L’economia ha iniziato a riprendersi dalla produzione dovuta alla pandemia “non appena le misure di contenimento associate hanno iniziato ad allentarsi a maggio”. In assenza di una seconda ondata di infezioni, l’attività economica inizierà a riprendersi nel terzo trimestre di quest’anno, aiutata da un sostanziale sostegno dell’azione politica. Mentre è probabile che la produzione industriale prenda il ritmo più rapidamente, il turismo e molti altri servizi relativi ai consumatori sono destinati a riprendersi più gradualmente, attenuando così il rimbalzo della domanda. Le perdite di produzione nei primi due trimestri saranno probabilmente maggiori di quanto ipotizzato in primavera, con una previsione del Pil reale in calo del 11,25% quest’anno. Nel 2021, l’espansione passerà da un rimbalzo tecnico a una ripresa più autentica. Inoltre, il profilo trimestrale rispetto al 2020 implica un sostanziale effetto di riporto, contribuendo in modo considerevole alla crescita della produzione media annua del 6% nel 2021. Tuttavia, non si prevede che il Pil reale tornerà al livello del 2019 entro la fine del 2021.

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“L’impatto economico del lockdown è più grave di quanto inizialmente previsto. Continuiamo a navigare in acque tempestose e affrontare molti rischi, tra cui un’altra grande ondata di infezioni. Queste previsioni sono un potente esempio del motivo per cui abbiamo bisogno di un accordo sul nostro ambizioso pacchetto di recupero, NextGenerationEU, per aiutare l’economia” dice il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis. “In attesa di un rimbalzo dovremo essere vigili sul diverso ritmo della ripresa. Dobbiamo continuare a proteggere i lavoratori e le aziende e coordinare strettamente le nostre politiche a livello dell’Ue per uscirne più forti e uniti”, ha aggiunto.

“Finora il coronavirus ha causato la morte di oltre mezzo milione di persone nel mondo, numero che aumenta ancora, giorno dopo giorno – in alcune parti del mondo ad un ritmo allarmante” ha detto il Commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni. “Le previsioni odierne – ha spiegato Gentiloni – dimostrano gli effetti economici devastanti della pandemia. In tutta Europa la risposta politica ha permesso di ammortizzare i danni per i nostri cittadini, ma la situazione rimane caratterizzata da disparità, disuguaglianze e insicurezza crescenti. Ecco perché è così importante raggiungere rapidamente un accordo sul piano di ripresa proposto dalla Commissione – per infondere nelle nostre economie, in questo periodo critico, sia nuova fiducia che nuove risorse finanziarie”.

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