Confraternita del Sacro cordone: l'ordine cavalleresco degli eruditi della nuova Arcadia
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Confraternita del Sacro cordone: l'ordine cavalleresco degli eruditi della nuova Arcadia

La Confraternita del Sacro cordone dell'ordine cavalleresco di San Teobaldo fu istituita nel 1302, durante un'epoca turbolenta della storia europea. Questo ordine cavalleresco fu fondato con l'obiettivo di proteggere i pellegrini in Terra Santa

Confraternita del Sacro cordone: l'ordine cavalleresco degli eruditi della nuova Arcadia
Ordine cavalleresco
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1 Novembre 2023 - 17.20


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di don Giuseppe Mostaccioli

La Confraternita del Sacro cordone dell’ordine cavalleresco di San Teobaldo fu istituita nel 1302, durante un’epoca turbolenta della storia europea. Questo ordine cavalleresco, come molti altri dell’epoca, fu fondato con l’obiettivo di proteggere i pellegrini che si recavano in Terra Santa e di promuovere i valori cristiani tra i cavalieri. Il nome dell’ordine si ispira al sacro cordone che, secondo la tradizione cristiana, fu utilizzato per legare Gesù Cristo alla croce durante la sua passione. Era simbolo di umiltà e penitenza, valori fondanti la spiritualità della Confraternita e incarnati da San Teobaldo, il patrono dell’ordine. Teobaldo di Provins era un eremita: fece diversi pellegrinaggi e ancora in vita fu accompagnato della fama di santità.

La Confraternita del Sacro cordone – i cui documenti sono sempre rimasti inaccessibili perfino agli storici perché tramandati nella massima segretezza – si distinse da consimili confraternite in quanto non si limitava a promuovere la protezione dei pellegrini, ma si concentrava anche sulla formazione spirituale dei cavalieri, per renderli esempi di virtù cavalleresche, senza tuttavia dimenticare l’importanza delle gioie, della vita e del buon vino. Cavalieri ma gaudenti “nello tempo istesso”, come recita un antico codice, o come si declamava nel famoso De brevitate vitae, l’inno dei clerici vagantes: “Gaudeamus igitur, iuvenes dum sumus”.

L’ordine cavalleresco di San Teobaldo raggiunse il suo apice durante il XV secolo, quando la sua influenza si estese in vaste zone d’Europa. Tuttavia, nel corso del XVI secolo la Confraternita perse gradualmente la sua importanza, a causa di conflitti interni e di avvenimenti storici che mutarono il panorama europeo. Nonostante ciò, essa sopravvisse fino ai giorni nostri, grazie alla dedizione di alcuni eruditi che continuarono a custodirne e tramandarne i valori culturali. Oggi l’Ordine si concentra sulla spiritualità, promuovendo però al contempo la cultura e i piaceri della vita e mantenendo viva la memoria dei cavalieri che l’hanno resa celebre nel corso dei secoli.

La Confraternita del sacro cordone dell’ordine cavalleresco di San Teobaldo ha svolto anche un importante ruolo culturale nella nostra storia. Infatti, uno dei suoi compiti principali è stato quello di preservare e salvaguardare la lingua italiana parlata durante il Medioevo e il Rinascimento, considerata un’importante espressione dell’identità cavalleresca. Gli appartenenti alla Confraternita si impegnarono a promuovere l’uso corretto del nostro idioma e a conservare il patrimonio linguistico del passato, che comprendeva parole e forme grammaticali ormai desuete. Altra peculiarità della Confraternita del Sacro cordone rispetto alle altre era la sua affinità con la tradizione goliardica, molto diffusa tra i giovani studenti dell’epoca e nata in ambito universitario, caratterizzata da feste, scherzi, poesie e canzoni che spesso avevano un tono irriverente e critico nei confronti dell’autorità.

Inoltre, sebbene la Confraternita mantenesse una rigorosa osservanza dei valori cavallereschi del Trecento, essa era aperta alla cultura e alla creatività e incoraggiava la produzione di opere letterarie e artistiche: oltre alle Vulgate, straordinaria è stata la produzione di Vergate e poemetti morali nello spirito dei clerici vagantes. In questo senso, l’Ordine rappresentava una sorta di ponte tra la tradizione religiosa e quella laica in un’epoca di grande fermento intellettuale. Nonostante le sfide che ha dovuto affrontare nel corso dei secoli, la Confraternita del Sacro cordone dell’ordine cavalleresco di San Teobaldo ha dunque mantenuto viva la sua missione spirituale e culturale, rappresentando un importante patrimonio per la storia italiana e per la civiltà medievale, rinascimentale e barocca.

Il ruolo della Confraternita del Sacro cordone nell’ambito dell’Arcadia

Va poi ricordato l’importante ruolo svolto dalla Confraternita nell’ambito dell’Arcadia, movimento culturale nato nel XVII secolo in Italia e diffusosi successivamente in Europa, che promuoveva l’amore per la natura, la poesia e la letteratura, la riscoperta delle tradizioni antiche e la ricerca dell’armonia e della serenità. L’Arcadia assunse presto un ampio respiro, coinvolgendo anche le arti figurative, la musica e la filosofia. La Confraternita del Sacro cordone si inserì perfettamente in questo contesto culturale, poiché incarnava i valori di semplicità e di attenzione alla natura cari all’Arcadia, tanto che i due priori della Confraternita – dalla denominazione di Grandi Dotti dei Penetrali – furono ammessi all’Arcadia con i nomi di Otropo di Laconia e Eratide Citereo. Gli appartenenti alla Confraternita si impegnarono quindi a preservare e a valorizzare le tradizioni antiche, considerate una fonte di ispirazione per la cultura contemporanea. In questo modo, la Confraternita del Sacro cordone contribuì a diffondere l’ideologia dell’Arcadia e a promuovere una visione della cultura che poneva al centro la bellezza, l’armonia e la natura, lasciando un’impronta indelebile nella cultura europea. L’ordine cavalleresco rappresentò un esempio di come la spiritualità e la cultura possano coesistere e arricchirsi reciprocamente.

Le affinità della Confraternita del Sacro cordone con Arcangelo Corelli

Arcangelo Corelli, uno dei più grandi compositori e violinisti barocchi, fu anche membro dell’Accademia dell’Arcadia con il nome di Arcomelo Erimanteo. La Confraternita del Sacro cordone diede un rilevante contributo al periodo barocco in Italia. Essa, infatti, ospitava spesso esibizioni di musica sacra e organizzava concerti pubblici in cui si eseguivano composizioni dello stesso Corelli e di altri importanti autori dell’epoca. Quelle di Corelli, in particolare, erano molto apprezzate per la loro eleganza e raffinatezza, e la sua tecnica violinistica influenzò molti altri musicisti dell’epoca. La sua figura fu molto importante per lo sviluppo della musica barocca italiana e per la formazione di uno stile unico e distintivo che si diffuse in tutta Europa.

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