I bronzi di San Casciano saranno esposti in un museo: ecco dove poterli vedere
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I bronzi di San Casciano saranno esposti in un museo: ecco dove poterli vedere

Si tratta di un palazzo del Cinquecento che ospiterà sia i bronzi che gli altri reperti provenienti dallo stesso scavo

I bronzi di San Casciano saranno esposti in un museo: ecco dove poterli vedere
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redazione Modifica articolo

20 Giugno 2023 - 15.57 Culture


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Il Palazzo dell’Arcipretura di San Casciano dei Bagni diventerà la nuova casa dei bronzi ritrovati nello scavo di Bagno Grande qualche mese fa; gli stessi bronzi che hanno meritato una prima esposizione al Quirinale. Lo Stato ha deciso di acquistare l’immobile simbolo dell’architettura rinascimentale toscana per destinarlo a sede di museo.

Al suo interno, oltre ai bronzi protagonisti, verranno esposti anche tutti gli altri reperti provenienti dalle ricognizioni archeologiche del territorio. L’accordo triennale per la valorizzazione e promozione del patrimonio di San Casciano dei Bagni contempla anche la costituzione di un’area archeologica e, oltre al museo, di un hub internazionale di ricerca.

L’acquisto dell’immobile, dal valore di 660mila euro, sarà quindi solo l’inizio della valorizzazione del ritrovamento: “metteremo ulteriori risorse affinché San Casciano possa avere un museo importante” ha promesso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano oggi presente alla firma del rogito con cardinale Augusto Paolo Lojudice, vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Lo stesso Sangiuliano ha ringraziato, tra gli altri, l’archeologo ed etruscologo Jacopo Tabolli: “il merito è tutto suo, del nostro Indiana Jones!” ha scherzato.

“Non io, ma gli esperti dicono che questi reperti sono il più importante ritrovamento dopo i bronzi di Riace” ed è quindi giusto che “San Casciano possa avere un museo importante che diventi polo attrattivo per il turismo in quest’area che è molto bella. Siamo il governo del fare e mattone su mattone costruiamo il nostro futuro”, ha poi aggiunto il ministro.

“Non possiamo che rallegrarci di questo passaggio di un bene che diventerà di fruizione pubblica che porterà ad una valorizzazione del territorio e un’attrazione per tutti quelli che vorranno conoscere la bellezza di questi reperti che dopo tantissimi anni sono venuti alla luce” ha commentato, invece, il vescovo di Montepulciano.

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