Martone omaggia il genio di Troisi nel docu-film "Laggiù qualcuno mi ama"
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Martone omaggia il genio di Troisi nel docu-film "Laggiù qualcuno mi ama"

Mario Martone racconta la storia dell’inimitabile Massimo Troisi in un film che verrà presentato al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino e dal 23 febbraio nelle sale con Medusa Film e Vision.

Martone omaggia il genio di Troisi nel docu-film "Laggiù qualcuno mi ama"
Foto di Massimo Troisi
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7 Febbraio 2023 - 15.25 Culture


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Il film è il racconto della vita e del successo artistico del grande comico, attore e regista del cinema italiano. Vero simbolo della cultura e dello spirito napoletano perché Massimo Troisi è Napoli, verrebbe da dire. Martone delinea attraverso questa pellicola la parabola artistica dell’attore, dai primi anni della sua formazione al raggiungimento del successo, passando sempre per il capoluogo partenopeo.

Nato nel 1953 a San Giorgio a Cremano, Troisi comincia la sua carriera dal teatro: è lì che prende forma per la prima volta il suo mondo ironico, intriso di spassionata e autentica napoletanità che immediatamente conquista il pubblico. Dal successo teatrale passerà presto alla radio e poi alla televisione. Nel 1981 arriva il primo film, Ricomincio da Tre, da lui diretto e interpretato e col quale vince ben due David di Donatello per miglior film e migliore attore.

Prosegue il suo percorso nel cinema sia come attore che come regista collaborando con personalità come Benigni in un irresistibile Non ci resta che piangere (1985) e con registi dal calibro di Ettore Scola e Michael Radford, come ne Il Postino (1994), ultimo successo prima della sua morte e per cui viene candidato, postumo, all’Oscar come miglior attore protagonista.

L’opera di Martone promette di far rivivere Troisi attraverso le parole di grandi artisti e amici che lo hanno conosciuto ed amato, come Francesco Piccolo, Paolo Sorrentino, il duo comico Ficarra e Picone, i critici che lo hanno studiato, come Goffredo Fofi, la rivista Sentieri selvaggi e, infine, Michael Radford e Roberto Perpignani, artefici della sua opera postuma. Collabora al docu-film anche Anna Pavignano, che insieme a Troisi scriveva i suoi film e adesso ne ricorda i processi creativi avuti insieme all’amico e collega, svelando anche, per la prima volta, qualche materiale inedito.

Un 23 di febbraio atteso, per ricordare il genio simbolo della cultura italiana e dello spirito napoletano, assaporando, ancora una volta la bellezza del cinema di Troisi che – come dice Martone nel trailer – “aveva la forma della vita” .

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