Esiste una guerra legale? Le guerre illegali della Nato
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Esiste una guerra legale? Le guerre illegali della Nato

In base alla Carta delle Nazioni Unite sottoscritta quasi da ogni nazione, nessuna guerra che non sia meramente difensiva o comunque approvata dall’Onu può essere legale

Esiste una guerra legale? Le guerre illegali della Nato
Daniele Ganser
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11 Dicembre 2022 - 22.37


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di Rock Reynolds

È di qualche giorno fa la notizia del fallito golpe in Perù, un bislacco, disperato tentativo da parte del presidente di risollevare le sorti di un’amministrazione per varie ragioni fallimentare. Ogni volta che in America Latina, Africa, Oriente e, ultimamente, pure nella Vecchia Europa, si verifica un colpo di stato o scoppia un conflitto regionale, risulta quasi impossibile non sospettare che dietro ci siano gli Stati Uniti o, magari, qualche altra potenza globale, con le loro trame più o meno manifeste. Lo zampino dei servizi segreti – CIA, MI6, KGB, Mossad, insomma sceglietene uno di vostro piacimento – è quasi sempre dietro l’angolo e, dalla fine della Seconda Guerra, l’umanità intera si è abituata a considerare l’immancabile presenza di intrighi oscuri dietro questo o quell’evento traumatico internazionale. La storia mondiale, dal 1945 in poi, ha visto gli USA attivi praticamente in ogni situazione di crisi globale di una certa portata, dietro le quinte o con un impegno militare diretto. Un grosso distinguo va fatto, però. Prima della Seconda Guerra non esisteva l’istituzione delle Nazioni Unite, creata sulle ceneri fumanti di un conflitto che davvero aveva portato il mondo sull’orlo di un baratro senza ritorno. Dunque, l’ONU è stato fondato espressamente per evitare che si ripetesse lo scempio da cui il pianeta terra stava faticosamente uscendo.

Ecco che un testo come Le guerre illegali della NATO (Fazi Editore, traduzione di Alessandro de Lachenal, pagg 589, euro 20) dello storico e ricercatore svizzero Daniele Ganser può essere una lettura illuminante per come riesce a coniugare con lucidità e, tutto sommato, grande equilibrio di giudizio la verità storica spesso sottaciuta e un’analisi scientifica dei fatti che non lesina parole forti.

Stiamo parlando di un docente di storia contemporanea presso l’Università di San Gallo, non di un agitatore di folle o di antiamericano modaiolo. Peraltro, Ganser, da convinto pacifista qual è, parte dal presupposto inoppugnabile del principio secondo cui, in base alla Carta delle Nazioni Unite sottoscritta quasi da ogni nazione, nessuna guerra che non sia meramente difensiva o comunque approvata dall’Onu può essere legale: un punto fermo di quel progresso nei rapporti internazionali che la fondazione delle Nazioni Uniti si proponeva di ottenere e sperava, in qualche misura, di aver ottenuto. Quante volte, viceversa, è stato disatteso?

Ecco, dunque, che Ganser sciorina, capitolo dopo capitolo, le principali “guerre illegali” che gli USA, attraverso una NATO sempre più compiacente e assoggettata alle sue mire, hanno condotto a partire dal 1953, anno del rovesciamento in Iran del governo progressista di Mossadeq, uno spauracchio per gli interessi americani e britannici nell’area per aver dichiarato l’intenzione di togliere potere ai grandi gruppi petroliferi internazionali. Impossibile sapere che strada avrebbe preso quel paese se USA e Gran Bretagna non avessero chiesto e ottenuto dallo Scià la rimozione del suo primo ministro, ma la suggestione è forte. Anche per via della destabilizzazione che tale evento ha avuto sull’intera area.

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Da quel momento in poi, nelle peggiori catastrofi belliche che si siano verificate gli USA hanno giocato un ruolo primario: Guatemala (1954), Egitto (1956), Cuba 81961), Vietnam (1964), Nicaragua (1981) e via dicendo, fino a luoghi più vicini come la Serbia (1999) e tempi più recenti come l’Afghanistan (2001). Nel caso della guerra dei Balcani, peraltro, la macchina della propaganda messa in campo dagli Stati Uniti e dalla NATO ha di fatto dipinto i serbi come gli unici cattivi e i bosniaci come le uniche vittime, dando pochissimo spazio mediatico agli scempi compiuti anche dagli altri paesi dell’ex-Jugoslavia, a partire dai croati. D’altro canto, l’ex-cancelliere tedesco Helmut Schmidt in tempi non sospetti ebbe a dire della NATO: “Questa organizzazione non è necessaria… si tratta solamente di uno strumento della politica estera americana”.

Ganser inizia la sua analisi sottolineando che ogni epoca storica ha visto la predominanza di un impero e che oggi a capo del mondo c’è quello che lui definisce “impero USA”. Esprime pure la convinzione che certi presidenti (come Ronald Reagan e Bill Clinton) avrebbero dovuto comparire davanti alla Corte penale internazionale dell’Aia per le loro guerre scellerate e illegali. Ovviamente, non succederà mai e non solo perché Reagan nel frattempo è morto. Gli USA non riconoscono tale corte, malgrado siano stati i primi a istituire una corte internazionale per processare e condannare i criminali di guerra nazisti. È pure vero che parecchie persone che si erano macchiate di orrendi crimini sono state cooptate dagli USA nel primo dopoguerra in quanto più utili al loro fianco che in un braccio della morte o comunque in un carcere, nell’ambito del nuovo conflitto globale del tempo, la Guerra Fredda, dove sarebbero state un irrinunciabile baluardo contro l’ondata comunista. Se per quello, nemmeno la Russia, Israele, la Cina e l’Iran ne riconoscono la giurisdizione.

Da parecchio tempo, però, sembra che per l’“impero” non sia più remunerativo intervenire in maniera diretta nelle questioni interne di altri paesi anche quando l’impero stesso ha un interesse precipuo negli sviluppi di tali nazioni. È molto più semplice e, per giunta, si sottrae maggiormente a eventuali critiche internazionali restare alla finestra e tramare nell’ombra, magari alimentando in maniera surrettizia i movimenti che stanno dietro colpi di stato e conflitti locali.

Ma l’abitudine inveterata degli USA di mentire ha finito con il trasformarsi in un comportamento quasi normale, accettato supinamente da un popolo, quello americano, che immancabilmente alza gli scudi quando qualcuno propone un freno alla libera circolazione delle armi da fuoco, sul presupposto che contravverrebbe alla Costituzione e al diritto del cittadino di rovesciare il proprio governo laddove gli avesse voltato le spalle. Dunque, un popolo ipercritico all’interno del paese e superficiale quando la prepotenza del suo governo si concretizza ai danni di altri paesi e popoli.

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La prosa di Ganser dà ulteriore sostanza a idee da cui è difficile dissentire. L’autore ha risposto ad alcune nostre domande, precisando ulteriormente il suo pensiero.

A proposito di come gli USA riescono a manipolare l’opinione pubblica Americana, lei dice che gli americani sono disinformati e che non hanno la minima idea di cosa faccia il loro paese all’estero. Al resto pensa la propaganda. Cosa possono fare le Nazioni Unite al riguardo?

Non penso che possano fare nulla per influenzare l’opinione pubblica negli Stati Uniti. Il segretario-generale Antonio Guterres potrebbe criticare i presidenti americani se avviassero delle guerre illegali. Ma capita spesso che il segretario-generale non osi farlo. Kofi Annan, segretario-generale dell’ONU dal 1997 al 2006, criticò la guerra illegale degli USA contro l’Iraq, ma molte emittenti televisive negli Stati Uniti ignorarono del tutto la sua critica. 

Secondo lo storico statunitense Eric Zuesse, che lei cita, “gli USA sono un’oligarchia e non una democrazia”. La Russia è considerata un paese di oligarchi e il popolo russo è estremamente emotivo e poco informato. A me sembra che tra il popolo americano e quello russo ci siano molte più analogie di quanto entrambi vogliano ammettere. Che ne pensa?

Sì, sia negli USA che in Russia, i super-ricchi controllano la politica estera e i media. Le persona dal reddito medio non hanno la minima possibilità di investire denaro nei politici o nei centri di comunicazione.

Il rovesciamento del governo democraticamente eletto di Mossadeq in Iran, di cui si parla spesso in questi giorni, è stato il vero peccato originale oppure tale primato spetta al colpo di stato militare in Indonesia nel 1965?

Il rovesciamento di Mossadeq in Iran da parte della CIA e dell’MI6 nel 1953 è il peccato originale e ha portato a tanta sofferenza in quel paese. Lo ha destabilizzato, ha provocato una reazione forte, culminata con la rivoluzione islamica del 1979 che ha portato Khomeini al potere. È da allora che le relazioni tra USA e Iran sono pessime. Senza quel colpo di stato, l’Iran avrebbe forse intrapreso uno sviluppo più pacifico negli ultimi settant’anni. Quanto all’Indonesia, molti non sanno nemmeno che ci sia stato un coinvolgimento degli Stati Uniti nel golpe che vi ha avuto luogo nel 1965, ma le cose sono andate proprio così. Molte persone in Europa pensano che gli Stati Uniti siano sempre un baluardo della democrazia, ma i documenti storici dimostrano che non è vero, che gli USA hanno rovesciato molti governi in tutto il pianeta.

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Se dovesse indicare un lato positivo e uno negative delle Nazioni Unite, quali sarebbero?

L’aspetto migliore dell’ONU è che tutte le nazioni del mondo possono incontrarsi regolarmente e scambiarsi le loro diverse prospettive. La Carta delle Nazioni Unite, con la proibizione di fare uso della violenza, è una cosa positivissima. Ma il potere di veto concesso al Consiglio di Sicurezza è un enorme aspetto negativo ed è un problema perché, in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, USA, Francia, Gran Bretagna, Russia e Cina possono intraprendere guerre illegali senza essere sanzionati. Pertanto, quando la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022, il Consiglio di Sicurezza non ha potuto esprimere una condanna di tale invasione in quanto illegale, dato che l’ambasciatore russo ha posto il veto su tale risoluzione. Esattamente quanto accaduto quando gli USA hanno bombardato la Serbia nel 1999. Anche quell’azione militare era illegale, ma il Consiglio di Sicurezza non ha potuto condannarla per via del veto posto dagli Stati Uniti.

Il mondo è diviso in due: chi incolpa la Russia per l’invasione dell’Ucraina e chi pensa che l’atteggiamento aggressivo della NATO abbia portato a questo stato di cose. Lei dove si colloca?

L’invasione russa dell’Ucraina del 2022 è illegale. Pertanto, la Russia è in parte responsabile di ciò a cui assistiamo oggi in Ucraina. Però, è da molti anni che gli USA cercano di trascinare l’Ucraina nella NATO e anche questo è sbagliato. La guerra in Ucraina è scoppiata nel febbraio del 2014, quando gli USA hanno rovesciato il governo democraticamente eletto del presidente Janukovich. Quindi, una parte delle responsabilità della guerra a cui assistiamo oggi in Ucraina ricade sugli USA. Dopo il colpo di stato del 2014, è scoppiata una guerra civile che è durata 8 anni ed è costata più di 10.000 vite umane. Pertanto, in realtà, la presente guerra in Ucraina va avanti da 9 anni. Ma molti media occidentali hanno iniziato a prestare attenzione soltanto quando la Russia ha invaso il paese, ovvero all’inizio del 2022. I nostri media non hanno mostrato il minimo interesse a indagare sul colpo di stato ordito dagli USA a Kiev nel 2014. Ecco perché in paesi della NATO come Italia e Germania il pubblico ha una visione estremamente unilaterale di questo conflitto. 

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