Luigi Squarzina: un omaggio a cent'anni dalla sua nascita
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Luigi Squarzina: un omaggio a cent'anni dalla sua nascita

Al festival Rossini Open di Lugo, il 25 ottobre, con la sua opera drammaturgica.

Luigi Squarzina: un omaggio a cent'anni dalla sua nascita
In foto Luigi Squarzina
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25 Ottobre 2022 - 10.28 Culture


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Luigi Squarzina nasce il 18 febbraio 1922 a Livorno e, dal 1947, dà il via alla sua attività di regista teatrale e drammaturgo, diventando, negli anni, condirettore del Teatro Stabile di Genova e docente al Dams di Bologna. Una delle personalità più importanti della cultura italiana, con più di sessant’anni di esperienza, da contare fino alla sua morte avvenuta nel 2010.

Il 25 ottobre, alle 20.30, la sua città di origine – Lugo di Romagna – gli renderà omaggio al Teatro Rossini con la sua commedia ‘Tre quarti di luna‘. Un appuntamento che cade nella data in cui ricorre il centenario della nascita.

Lugo, città che tempo fa ha conferito al drammaturgo la cittadinanza onoraria, ospiterà l’omaggio all’interno di una manifestazione musicale: Il festival Rossini Open, dato che Squarzina, tra le tante opere, è stato anche autore di rivisitationi di diversi titoli di opera lirica, come Il Barbiere di Siviglia. L’ingresso alla serata è libero, con necessaria prenotazione.

Lo spettacolo riproporrà uno dei suoi testi più fortunati: ‘Tre quarti di luna‘, scritta tra il 1949 e il 1952 e messa in scena per la prima volta al Teatro Valle di Roma nel 1953, con la regia di Vittorio Gassman, che ne era anche l’attore protagonista. 

Una commedia aspra, ma vera; una denuncia, che inscena la storia di un allievo, Enrico. E’ di famiglia povera e, per poter accedere all’Università ha bisogno di una borsa di studio che, però, non gli sarà assegnata. A sfavorire la richiesta è il suo preside, il gentiliano Piana, che stronca la tesina scritta da Enrico in quanto contraria ai principi e agli insegnamenti dello dirigente scolastico. é per questo che il protagonista si suicida. La sorella, Elisa, e l’amico seminarista Mauro, scoprono il motivo del gesto. Per vendicare il giovane ingiustamente maltrattato, Mauro decide così di uccidere il preside Piana.

La commedia ha, quindi, come centro focale la riforma Gentile, usata come riassunto del nodo ideologico e morale del Novecento italiano e pone l’accento sulla necessaria libertà nel rapporto educativo da preconcetti ideologici e da faziosità, evidenziando anche l’esigenza di un’autonomia culturale degli allievi.

La mise en éspace di quest’opera è a cura di Massimo Popolizio, che vestirà i panni del preside Germano Piana. Al suo fianco in scena: Susanna Toffolatti, Michele Nani e Tommaso Cardarelli, rispettivamente nei panni di Elisa, dell’ispettore Butti e di Mauro Bartoli, con l’intervento critico di Oliviero Ponte di Pino e con Mauro Scandale come aiuto regista.

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