"Vitti 'na crozza", un libro sulla canzone popolare siciliana
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"Vitti 'na crozza", un libro sulla canzone popolare siciliana

Un brano conosciuto in tutto il mondo, ha emozionato generazioni di italiani che l'emigrazione ha portato lontano, nelle Americhe come in Australia e in nord Europa. Ora grazie a un coraggioso editore...

"Vitti 'na crozza", un libro sulla canzone popolare siciliana
Canzoni popolari siciliane
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6 Dicembre 2021 - 17.43


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La Regione Siciliana si è data una legge che promuove l’identità dell’Isola ma alla Fiera della piccola e media editoria de La Nuvola dell’EUR a Roma, era l’unica regione assente. Del resto, alla stessa maniera aveva promosso la Sicilia alla Fiera del Libro di Torino: con la latitanza.

E’ stato così che un libro come “Vitti ‘na crozza”, una preziosa ricerca sulla canzone simbolo della Sicilia che ricostruisce vita e musiche dei suoi autori, i fratelli Li Causi,alla fine ha trovato ospitalità nello stand della regione Basilicata.

Questo perché in Basilicata opera un piccolo, coraggioso editore, Pippo Bellone, siciliano d’origine, che con la sua Lilit Books guarda con attenzione a quel che si muove nel Sud, in Sicilia, nell’ambito culturale e della ricerca delle tradizioni.

Mandolino e chitarra, Antonio Zarcone e Giuseppe Maurizio Piscopo hanno proposto all’interno della Nuvola di Fuksas la mitica canzone dei fratelli Li Causi, attirando l’attenzione dei visitatori e dei tanti giovani che si muovevano tra le montagne di libri proposti da “Più libri più liberi”. “Vitti ‘na crozza” è un brano conosciuto in tutto il mondo, ha emozionato generazioni di italiani che l’emigrazione ha portato lontano, nelle Americhe come in Australia e in nord Europa…

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Brano conosciuto grazie anche al film “Il cammino della speranza>” che Pietro Germi girò nel 1950 a Favara, nell’Agrigentino. Film che andò a Cannes e che vinse l’Orso al Festival di Berlino.Il 78 giri della casa discografica Cetra con i brani dei fratelli Li Causi ( ne scrissero ben 2mila )  era immancabile nella casa degli italiani lontani dall’Italia. Vita straordinaria e avventurosa la loro, fatta di viaggi nel mondo, come di concerti di matrimonio. Un repertorio immenso, con solide radici musicali nel classico. Diffusero nel mondo la grande musica popolare, rivoluzionando il modo di proporla.

Franco e Totò Li Causi per troppo tempo sono stati messi nel dimenticatoio nonostante si debbe al loro lavoro il recupero e la valorizzazione di antichi strumenti come il mandolino, che in Sicilia faceva scuola nelle barberie, veri laboratori artistici e musicali. Musica della memoria, di suggestioni anche lontane, mediterranee, di comunioni.

Lavoro che Zarcone e Piscopo continuano con passione, e che meriterebbe ben altra attenzione dalle istituzioni culturali.”Vitti na crozza” è anche poesia del lavoro perché legata alla sofferenza delle miniere. Infatti, Franco Li Causi compose la melodia adattandola ad un testo recitato da un vecchio zolfataro, Giuseppe Cibardo Bisaccia, favarese come gli autori del libro.

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La pubblicazione propone anche un album di foto dei due artisti curato dal fotografo Angelo Pitrone. Sui fratelli Li Causi – è stato detto alla presentazione – sarebbe bello un film, magari che uscisse dalle mani di Giuseppe Tornatore.

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