Carla Nespolo, Anpi: al governo chiediamo di rispettare Costituzione e antifascismo
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Carla Nespolo, Anpi: al governo chiediamo di rispettare Costituzione e antifascismo

La presidente nazionale dell'Associazione partigiani parla degli attacchi a Mattarella e dell'esecutivo guidato da Giuseppe Conte

Carla Nespolo, presidente nazionale dell'Anpi
Carla Nespolo, presidente nazionale dell'Anpi
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1 Giugno 2018 - 17.52


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Sulla vicenda del nuovo governo è intervenuta la presidente nazionale dell’Anpi, Carla Nespolo, intervistata da Gianfranco Pagliarulo su Patria Indipendente, il quindicinale dell’Anpi

L’Italia ha un governo; come giudichi l’intera vicenda?
Siamo davanti ad una forte richiesta popolare di cambiamento, questo è evidente. Questa richiesta impone risposte adeguate, soprattutto in termini di rispetto di diritti e di giustizia sociale. L’Anpi non è un partito politico e non spetta a noi dare giudizi su formule politiche di governo, mentre ci compete pienamente ragionare sul merito. E il merito è questo: si rispetti la Carta Costituzionale nella sua essenza, cioè nei valori fondanti della nostra società che sono l’antifascismo, il rifiuto di ogni discriminazione, il diritto al lavoro e alla giustizia sociale, il rispetto dei diritti umani, la pace. E’ questo il messaggio che mi permetto di dare immediatamente al nuovo Presidente del Consiglio.
Non entro nei contenuti del programma di governo presentato da M5S e Lega, ma mi sento di dire già in anticipo, per fare un solo esempio, che la norma che limita ai soli bambini italiani l’accesso alle scuole materne ci vedrà, se applicata, in fermo contrasto con essa. Nella nostra società si è diffusa una pericolosa intolleranza verso gli stranieri poveri, lo sappiamo. E’ una buona via d’uscita, per i razzisti di tutte le età, far credere a chi è povero che il nemico è chi è più povero di lui. E’ un inganno tipico del populismo e, in sostanza, di chi non vuol cambiare davvero. Il tema del rapporto tra populismo e democrazia, va seriamente indagato. E’ un nostro impegno, anche teorico, che intendiamo mantenere.
Che giudizio dai sulla crisi politica e istituzionale in atto e sulla sua conclusione?
Il governo c’è. Faticosamente, ma c’è. Eppure è la prima volta, nella storia dell’Italia repubblicana, che si è determinato un caos come quello a cui abbiamo assistito. Non mi riferisco solo al doppio colpo di teatro della inaspettata richiesta di impeachment,imperiosamente avanzata in prima serata e in diretta Tv da Luigi Di Maio, ritirata il giorno dopo. Mi riferisco anche a tutto l’iter – quasi tre mesi – di questa vicenda francamente sconcertante.
Si  era peraltro determinata una circostanza paradossale, in cui si è avanzato un programma di governo senza copertura finanziaria e si è proposto un Presidente del Consiglio vincolato ad un programma (il “contratto”) precedentemente scritto e condiviso da due capi di partito, che mi pare contraddica  l’articolo 95 della Costituzione, che recita “Il Presidente del Consiglio dei Ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile”, attribuendo quindi a lui la necessaria autonomia ed autorevolezza che questo “contratto” di fatto gli nega. Ora il Presidente del Consiglio ha al suo fianco due “dioscuri”. Conte avrà la forza di decidere in autonomia? Faccio solo questo esempio per segnalare la straordinaria contraddittorietà dei comportamenti che hanno portato alla formazione del governo. Un guazzabuglio, un unicumnella storia recente del Paese.
In questo quadro ho ritenuto di esprimere la nostra solidarietà al Presidente della Repubblica, perché non dobbiamo mai dimenticare che, al di là delle contingenze politiche, resta il nostro dovere di difendere la Costituzione e la Repubblica, nate dalla lotta di Liberazione.

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L’intervista integrale su Patria Indipendente

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