Povertà e disagio abitativo per un bambino italiano su dieci
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Povertà e disagio abitativo per un bambino italiano su dieci

Più di un bambino su 10 (l'11,2%) in Italia sta affrontando l'inverno in condizioni di severo disagio abitativo e il 14,8% delle famiglie con bambini non riesce a riscaldare adeguatamente l'abitazione

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27 Dicembre 2017 - 11.30


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Piu’ di un bambino su 10 (l’11,2%) in Italia sta affrontando l’inverno in condizioni di severo disagio abitativo e il 14,8% delle famiglie con bambini non riesce a riscaldare adeguatamente l’abitazione in cui vive. Alla vigilia del 2018, Save the Children sollecita un intervento straordinario per fronteggiare la grave situazione abitativa che pregiudica la crescita di tanti bambini e adolescenti.

In soli dodici mesi, in Italia il numero di minori in poverta’ assoluta e’ aumentato del 14% arrivando a 1.292.000 minori, dei quali oltre un terzo ha meno di 6 anni, mentre dal 2008 al 2016 il numero di bambini in condizione di severo disagio abitativo e’ cresciuto del 15,5%. Il 20,3% dei minori – piu’ di uno su cinque – vive in case con problemi strutturali quali umidita’, tracce di muffa alle pareti, soffitti gocciolanti, infissi rotti (media Ue del 17,7%) e il 5,3% in strutture poco luminose [6]. Particolarmente preoccupante il dato relativo alle famiglie con bambini impossibilitate a riscaldare l’abitazione in modo sufficiente, che supera la media dell’Unione europea di oltre 6 punti percentuali e che, dal 2008, ha registrato un incremento del 28,7%.

È aumentato, inoltre, il numero delle esecuzioni di sfratto con forza pubblica – 35.336 nel 2016, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente – cosi’ come quello di richieste di esecuzione di sfratto (158.720), il 3% in piu’. Si stima che nel 70% delle famiglie soggette a sfratto siano presenti minori.

“In un Paese dove la poverta’ minorile rappresenta una vera emergenza, tantissimi bambini vivono in alloggi fatiscenti, senza la possibilita’ di crescere in salute e sicurezza. I dati sul disagio abitativo, gia’ cosi’ preoccupanti, sono sottostimati: tengono conto delle sole famiglie con residenza, escludendo quei nuclei con minori in emergenza abitativa che vivono, per esempio, in rifugi di fortuna” commenta Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia Europa di Save the Children.

“Sempre piu’ spesso, al Nord come al Sud, nei quartieri piu’ svantaggiati, ci troviamo a fronteggiare, con le associazioni e i servizi sociali territoriali, casi di emergenza abitativa che colpiscono i bambini, con conseguenze molto gravi per la loro salute, il percorso scolastico, la vita familiare. È indispensabile rafforzare gli strumenti di protezione per scongiurare il ripetersi di queste situazioni”.

“Chiediamo che il 2018 sia un anno decisivo nel contrasto alla poverta’ estrema dei minori. Nel 2017 e’ stato introdotto uno strumento importante per le famiglie in poverta’ socio-economica, il ‘reddito d’inclusione’, ma alle famiglie non iscritte all’anagrafe e’ preclusa la possibilita’ di presentare la domanda per il beneficio. Con il decreto legge 14/2017 si e’ data ai sindaci la possibilita’ di derogare al divieto di iscrizione anagrafica per chi vive in strutture abusive, nel caso di nuclei familiari dove sono presenti dei minorenni, a tutela delle condizioni igienico-sanitarie. Chiediamo ai sindaci di applicare questa deroga per consentire sempre alle famiglie in difficolta’ socioeconomica l’accesso ad un sostegno anche materiale da parte dei servizi sociali, cosi’ come a servizi vitali come la luce e il riscaldamento e, allo stesso tempo, chiediamo che si attivi, a livello nazionale, un piano di contrasto alla poverta’ abitativa, a partire dalle famiglie con bambini e dalle persone piu’ vulnerabili” conclude Milano.

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